alegale
(a-legale), agg. Privo dei requisiti di legge, di legalità.
• La Spagna collabora: le dogane sono affidate su tutto il territorio nazionale alla Guardia Civil, ma visto che El Biutz ufficialmente non la è, affida l’improbo compito di «regolare il traffico» alla polizia. «Il problema è che El Biutz, frontiera terrestre sud Schengen, è illegale o, se preferisce alegale. Fino al 2000 Rabat concedeva pochi passaporti, che permettono di visitare Ceuta senza visto ‒ spiega Andrés Carrera, 58 anni, segretario generale del Sup di Ceuta ‒. Poi, dal 2004, con il governo Zapatero, i rapporti diplomatici tra Spagna e Marocco sono nettamente migliorati e così il prefetto Jeronimo Nieto, d’accordo con le autorità di Rabat e cedendo alle richieste dei commercianti mussulmani della città, ha deciso di decongestionare El Tarahal aprendo un passaggio che è difficilissimo da controllare con 13-15 agenti che operano all’aperto, senza protezione, con migliaia di persone». (Gian Antonio Orighi, Stampa, 18 marzo 2007, p. 15, Estero) • L’amministrazione ha il dovere di guardare al bene comune, provando a fare sintesi di esigenze diverse e talora opposte. Una città ordinata, meno a-legale dell’attuale, è una città più vivibile per tutti i cittadini (non solo per i ricchi) e più accogliente per i turisti (con vantaggi non solo per gli imprenditori ma anche per i lavoratori più modesti). (Augusto Cavadi, Repubblica, 14 maggio 2013, Palermo, p. I).
- Derivato dall’agg. legale con l’aggiunta del prefisso a-.
- Già attestato nell’Unità del 25 marzo 1984, p. 9, Vita italiana (Isaia Sales).