• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Aldobrandeschi

di Giorgio Varanini - Enciclopedia Dantesca (1970)
  • Condividi

Aldobrandeschi

Giorgio Varanini

Potente casata feudale, che signoreggiò per secoli, attraverso varie e complesse vicende storiche, un vasto territorio della Tuscia meridionale, che già prima del sec. XII comprendeva i bacini della Cecina, dell'Ombrone, dell'Albegna e della Fiora. Forse di origine longobarda (ma autorevoli studiosi, fra i quali il Repetti, insistono invece sull'ascendenza salica degli A.), i documenti permettono di risalire con sicurezza non oltre un Rodolfo conte di Roselle, morto nel 988, figlio di un altro Rodolfo. Non mancano per altro indizi che, in qualche modo, consentono di ricollegare i conti rosellani ai discendenti di un Alperto di Lucca, morto prima dell'800, che all'inizio del IX secolo trasferirono proprietà, benefici e diritti vari goduti a Lucca e nel suo territorio " in finibus Suanae et Rusellae ". Neppur esaurientemente accertato è quanto si riferisce all'infeudamento delle contee di Roselle e di Soana agli A.; sembra per altro possibile che esso venisse accordato da Benedetto VI o da Benedetto VII a Rodolfo I A. o al padre di lui Ildebrando III, fosse o non fosse preceduto nel tempo da altro infeudamento imperiale.

Il fondamentale problema politico che condizionò nei secoli XII-XIII la politica degli A. è inerente alla posizione geografica dei loro territori, che imponeva un difficile equilibrio, implicante alleanze o atti di ostilità, rinunce o rivendicazioni, azioni di contenimento o di rivalsa, fra antichi comuni di consolidata potenza economica e militare quali Pisa e Firenze da un lato, e le repubbliche di Siena e di Orvieto, in fase di vigorosa espansione, dall'altro. L'apogeo della potenza della casata si ebbe, probabilmente, ai tempi del conte palatino Ildebrandino VIII, morto nel 1208, che lasciò vari figli, fra i quali Guiglielmo, fondatore del ramo di Soana e Pitigliano, e Bonifazio, primo dei conti di Santafiora. E forse soprattutto alle imprese di Ildebrandino e di Guiglielmo allude D., quando, da Omberto figlio del secondo, fa citare le opere leggiadre che, con l'antico sangue (Pg XI 61), alimentarono la sua superbia. Imprese accorte e animose furono d'altronde anche quelle dell'ultimo conte del ramo di Soana, Ildebrandino il Rosso, altro figlio di Guiglielmo, morto nel 1284, che fece di Pitigliano la capitale dei suoi domini e ne portò il titolo comitale. Senza figli maschi, maritò la figlia, contessa palatina Margherita, a quel Guido di Montfort (v.) che fesse in grembo a Dio / lo cor che 'n su Tamisi ancor si cola (If XII 119-120), l'autore cioè della sacrilega vendetta di Viterbo ai danni del principe Enrico di Cornovaglia (1271). E a questo maritaggio altri ne seguirono, fra i quali quello con Nello Pannocchieschi signore della Pietra che, secondo una tradizione non suffragata da prove documentarie, e anzi alquanto dubbia, avrebbe ucciso, per poter impalmare la potente signora, la sposa Pia de' Tolomei (Pg V 133-136). Mentre il ramo Soana-Pitigliano si estingue con la contessa Margherita e i territori del feudo passano, attraverso varie vicende, agli Orvietani e agli Orsini, continua per oltre un secolo a signoreggiare la contea di Santafiora l'altro ramo della casata, che fa capo al citato Bonifazio d'Ildebrandino VIII e al figlio di lui Ildebrandino. È appunto questo Ildebrandino che nel 1274 stipula con Ildebrandino il Rosso una convenzione relativa alla divisione del feudo fra i due rami, che era già in atto sin dal 1216 quando, sotto gli auspici del comune di Orvieto, il comitato era stato diviso fra quattro figli di Ildebrandino VIII. Ma all'assai maggior lunghezza, nel tempo, del dominio degli A. di Santafiora (in Val di Fiora, oggi in provincia di Grosseto) sulle terre maremmane non corrispose certo gloria d'opere leggiadre, avvilendo quei feudatari le tradizioni di virtù guerriera e la fierezza dell'antico sangue in un'angusta politica di rinunce e di patteggiamenti coi potenti comuni confinanti e nelle continue lotte intestine fra i vari membri della famiglia. Ciò sin dai tempi di D., cui non poteva sfuggire il contrasto fra la magnanimità delle imprese di un Ildebrandino VIII e di un Guiglielmo e l'imbelle contegno di quei signori che, grandi feudatari, mal rappresentavano, in mezzo ai comuni potenti e turbolenti dell'Italia centrale, l'imperatore, rendendo oscura quella Santafiora del cui titolo comitale pur si fregiavano, d'altronde anche tale (il termine può ben assumere il senso di ‛ afflitta ' o ‛ tribolata ') per le sconfitte subite ad opera dei Senesi (1299-1300) non meno che per l'ostilità papale (D. il 19 giugno 1301 aveva votato contro la conferma dell'aiuto di cento militi già concesso al papa per azioni belliche contro gli A.). Cosicché il comitato aldobrandesco può ben parere a D. esempio tipico, ai suoi tempi, della pressura cui son soggetti i gentili dell'imperatore, delle magagne gravissime che richiedono l'intervento non prorogabile di Cesare nelle cose d'Italia (Pg VI 109-111).

Bibl. - D. Berlinghieri, Notizie degli A., Siena 1842; E. Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, V, Firenze 1843, 143-149 e 410-415; VI, ibid. 1846, 55-63; Davidsohn, Forschungen IV passim; B. Aquarone, D. in Siena, Città di Castello 1889, 95-105; Bassermann, Orme 327-330, 637; G. Ciacci, Gli A. nella storia e nella D.C., Roma 1935, voll. 2.

Vedi anche
Pitigliano Comune della prov. di Grosseto (102,9 km2 con 4008 ab. nel 2008). È situato a 313 m s.l.m. su un rilievo tufaceo dalle ripide pareti, nel bacino del fiume Fiora. Viticoltura e produzione vinicola. ● Fu centro etrusco (forse Catetra) e poi romano. Nell’11° sec. apparteneva al feudo maremmano degli Aldobrandeschi; ... Sovana Centro della prov. di Grosseto (378 ab. nel 2008), nel Comune di Sorano, situato a 291 m s.l.m. in un ripiano limitato dai fossi Calesina e Picciolana. ● Sorse come città etrusca (lat. Suana), fiorì nel 7°-6° sec. a.C. e decadde poi per rifiorire con la conquista romana quando fu elevata a municipio. ... Nello Pannocchiéschi della Pietra Pannocchiéschi della Pietra, Nello (propr. Paganello). - Signore (m. dopo il 1322) del castello della Pietra in Maremma, podestà di Volterra (1277) e di Lucca (1313), capitano dei Senesi e della lega guelfa di Toscana (1284) e del popolo in Modena (1310). Antichi commentatori di Dante identificarono ... Manciano Comune della prov. di Grosseto (372 km2 con 7490 ab. nel 2008). ● Di probabile origine etrusca, nel Medioevo appartenne agli Aldobrandeschi (dal 1274 al ramo di Sovana), che vi eressero il castello; passò poi agli Orsini; verso il 1416 entrò a far parte dei domini di Siena, di cui seguì le sorti.
Tag
  • ENRICO DI CORNOVAGLIA
  • NELLO PANNOCCHIESCHI
  • GUIDO DI MONTFORT
  • CITTÀ DI CASTELLO
  • PIA DE' TOLOMEI
Altri risultati per Aldobrandeschi
  • Aldobrandeschi
    Dizionario di Storia (2010)
    Famiglia signorile originaria di Lucca. Acquisì il titolo comitale nel 9° sec. e concentrò presto i suoi interessi nella Tuscia meridionale dove dominò per più di tre secoli su un vasto territorio. Nel 1216 la contea fu divisa in quattro parti e  la potenza politica ed economica degli A. si indebolì ...
  • Aldobrandéschi
    Enciclopedia on line
    Famiglia feudale di origine forse longobarda, che verso il Mille dominava dal castello avito di Santa Fiora su un vasto complesso di possessi estendentisi fino a Grosseto a N e a Corneto (od. Tarquinia) a S, e denominati nei documenti dell'epoca comitato o contado aldobrandesco (o terra aldobrandesca), ...
  • ALDOBRANDESCHI
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Grande famiglia feudale, di origine probabilmente longobarda, come indicano le professioni di legge dei suoi membri per varî secoli, l'uso del duello giudiziario, il nome stesso di Ildebrando o Ildebrandino che si tramanda quasi di padre in figlio e talvolta si trova anche in due fratelli carnali, rimanendo ...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali