ROSSI, Aldo
Architetto e teorico dell'architettura, nato a Milano il 3 maggio 1931. Negli anni Cinquanta ha frequentato il Politecnico e si è formato, come altri importanti architetti italiani della sua generazione, all'insegnamento di E.N. Rogers e di G. Samonà. Dopo la laurea (1959) ha partecipato a numerosi concorsi segnalandosi per la qualità delle proposte; va ricordato, in particolare, il monumento della Resistenza a Cuneo e il Centro direzionale a Torino (1962), entrambi con L. Meda e G.U. Polesello. Professore incaricato al Politecnico di Milano nel 1965, dal 1975 è professore di Composizione architettonica all'università di Venezia. Nel 1979 è stato nominato Accademico di San Luca, nel 1983 direttore del settore Architettura della Biennale di Venezia, nel 1984 membro onorifico del BDA, nel 1988 membro dell'AIA. Insignito nel 1990 del premio Pritzker (il Nobel dell'architettura), R. è senza dubbio un maestro nell'arte del costruire dei nostri tempi, che ha portato e porta un contributo, individuale e particolarissimo, ma certamente di grande respiro, allo sviluppo di questa disciplina. Prima collaboratore, quindi redattore, fino all'anno della chiusura (1964), di Casabella-Continuità diretta da Rogers, ha diretto in seguito la collana ''Polis'' per la Marsilio di Padova, intervenendo attivamente nel dibattito culturale con importanti studi sia sulla tipologia e morfologia urbana, sistematizzati nell'opera L'architettura della città (1966), che su architetti come A. Loos ed E.L. Boullée. Entrambi gli argomenti sono fondamentali per la comprensione della poetica di Rossi.
Nel 1964 ha realizzato il ponte in ferro e la sistemazione del parco per la 13ª Triennale a Milano, in cui appaiono una sezione triangolare sul passaggio, alcuni cubi e rocchi di colonne come sostegni (elementi che diverranno − insieme al cono − abituali nelle composizioni di R.); del 1965 è la piazza del Municipio e la fontana monumentale a Segrate; qualche anno dopo ha progettato una scuola a Trieste, in località San Sabba, e l'ampliamento della scuola a Brioni. Nel 1971 ha vinto il 1° premio per il cimitero di Modena (con G. Braghieri), che è sicuramente, insieme al Teatro del Mondo (Venezia, 1979), una delle opere più significative degli ultimi decenni e quella che esprime più esplicitamente la tesi, di eredità illuminista e razionalista, della funzione urbana e civile dell'architettura. Tra le opere più recenti sono da segnalare il complesso residenziale a Südliche Friedrichstadt, per l'IBA di Berlino, l'area Fontivegge a Perugia (una parte di città che ha il suo centro in una grande piazza calibrata sull'orografia del terreno), la casa in Rauchstrasse a Berlino-Tiergarten, la ricostruzione del teatro Carlo Felice a Genova (con I. Gardella, F. Reinhart e A. Sibilla), il nuovo palazzo degli uffici GFT a Torino, il Centro commerciale Torri a Parma, il Museo di Storia tedesca a Berlino, il Palazzo dello sport a Milano. Il suo stile tralascia volutamente le ridondanze per fissarsi su pochi elementi ripetuti con persistenza e arricchiti unicamente dal colore, dall'utilizzazione dei materiali, dai riferimenti alle opere metafisiche e surrealiste dell'arte del 20° secolo.
Invitato a presentare i suoi progetti in numerose mostre (Disegni di architettura alla Galleria Albertina di Torino, 1986; mostra personale alla Casa d'architettura a Mosca, 1987; mostra antologica al Museo della città di York e al RIBA di Londra), R. ha tenuto seminari e conferenze nelle più importanti università e istituzioni culturali italiane ed estere. Vedi tav. f.t.
Bibl.: Aldo Rossi, a cura di G. Braghieri, Bologna 1981 (19892); V. Savi, L'architettura di Aldo Rossi, Milano 1981; Aldo Rossi, architetture 1959-1987, a cura di A. Ferlenga, ivi 1987.