Nove, Aldo
Nòve, Aldo. – Pseudonimo di Antonio Centanin, scrittore e poeta (n. Viggiù 1967). Laureato in filosofia, ha pubblicato alcune sillogi poetiche (Tornando nel tuo sangue, 1989; Musica per streghe, 1991; La luna vista da Viggiù, 1994) e ha esordito nella prosa con i racconti Woobinda e altre storie senza lieto fine (1996) e il romanzo Puerto plata market (1998), che per il linguaggio crudo e le tematiche violente o pop è stato attribuito dalla critica al genere pulp in voga in Italia alla metà degli anni Novanta. Con Amore mio infinito (2000), storia di un fallita fuga amorosa, N. vira verso una letteratura intimista, nostalgica, non di rado moralista, dove il rifiuto della vita quotidiana passa attraverso l’ingenuo sguardo infantile (La più grande balena morta della Lombardia, 2004; Zero, il robot, 2008), i disincantati occhi del precariato (Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese, 2006), o la redenzione di un orfano drogato (La vita oscena, 2010).