BORELLI, Alda
Attrice italiana, figlia d'arte, nacque nel 1884 in una cittadina della provincia di Salerno dove i suoi genitori si trovavano a recitare. Suo padre discendeva da un'antica famiglia di Reggio Emilia; aveva combattuto con Garibaldi e, dopo essersi laureato, aveva abbandonato l'avvocatura per il palcoscenico. Sua madre, Cesira Banti, era figlia del maggiore Banti, morto a Bologna nei moti per l'indipendenza. A tredici anni, la B. entrò come "amorosa" nella compagnia di Pia Marti Maggi; a quindici anni fu prima attrice, per sei mesi, col De Farro; poi passò con Alfredo de Sanctis, che poco dopo sposò, e col quale rimase fino alla morte del proprio padre (1913). Dal 1918 al 1920 formò con Calisto Bertramo la sua prima compagnia; poi, dopo esser passata per compagnie diverse, fra cui la "Nazionale" Talli-Ruggeri-Borelli, ricostituì per tre anni una compagnia propria; nel 1927-28 fu di nuovo con Bertramo; nel dicembre 1928 formò compagnia con Egisto Olivieri. È attrice non istintiva, ma consapevole e intelligente.
Sobria nell'uso dei mezzi espressivi, amante delle pause raccolte e dei sottintesi, s'è manifestata in un repertorio piuttosto ampio, comprendente autori diversissimi, da lei resi con una sorta di vigile senso critico, che ha particolarmente soddisfatto gl'intenditori di gusto più sottile. Fra le sue principali interpretazioni ricordiamo: L'Aiglon di Rostand (nella parte del duca di Reichstadt), L'avventuriera di Augier, Monna Vanna di Maeterlinck, La raffica di Bernstein, L'ondina di Marco Praga, La canzone alla luna di Bisson, Sogno d'amore di Kosorotov, Sorelle d'amore di Bataille, Parisina di D'Annunzio, La vita che ti diedi e Vestire gli ignudi di Pirandello, La donna sulla bestia di Franck, Il desiderio (Le couple) di Amiel.