Scrittore greco della seconda sofistica (sec. 2º d. C.); nelle sue lettere (ce ne restano 123 in 4 libri), che s'immaginano scritte da pescatori, contadini, parassiti, etère, A., attingendo alla commedia "media" e "nuova" e imitando Luciano, rappresentò vita e società attica in forma talvolta manierata, in lingua conforme ai canoni dell'atticismo.