ALCEO di Messene
Poeta greco nativo di Messene, vissuto nell'età della Lega Achea, quando parve si ravvivasse d'un ultimo ardore guerresco l'anima ellenica. Ci restano di lui, nell'Antologia greca, una quindicina di epigrammi di vario genere: i più interessanti sono quelli in cui assale Filippo V di Macedonia con acri strali, ora d'ironia, ora d'invettive furenti, contrapponendogli il romano vincitore Tito Quinzio Flaminino. Famosi furono i distici scritti contro quel monarca dopo la battaglia delle Cinocefale (197 a. C.), che, a quanto ci dice Plutarco, il quale ce li riferisce (Flamin., 9), in quell'estremo tramonto della libertà greca correvano sulle bocche di tutti. A lui si attribuisce un altro scritto perduto, verisimilmente satirico-letterario, intitolato Συγκρίσεις (Confronti).
Bibl.: Reitzenstein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., I, col. 1506; E. Bignone, L'epigramma greco, Bologna 1922, pp. 13 segg. e 267 seg.