Scrittore svizzero di lingua tedesca (Zurigo 1895 - ivi 1941). Insegnante elementare, in una prima, più lunga fase si dedicò alla lirica (Gedichte, 1933; Sternfrühe, 1936; Stille des Herbstes, 1939; Haus des Lebens, 1939). All'approssimarsi della guerra, a un atteggiamento pacifistico-socialista subentrò in Z. l'esigenza d'un impegno più attivo, che segnò l'inizio di un più breve periodo letterario centrato sul tema dell'individuo alle prese con la trama delle istituzioni sociali. Notevoli allora i romanzi Die grosse Unruhe (1939) e Pfannenstiel (2 voll., 1940-42), caratterizzati, al pari della rimanente prosa apparsa in parte postuma, da una chiara espressività immaginifica.