ALBERTO
Appartenne quasi sicuramente alla famiglia dei conti Alberti di Maremma, consorti di quelli di Mangona e di Vernio. Deve avere occupata la sede vescovile di Massa anteriormente all'aprile del 1207, anno nel quale era in questione con il Capitolo a causa della proprietà delle miniere di argento e di ferro dell'Elba, donate nel 1066 da Martino II alla diocesi massana. Il tempo del suo vescovado fu denso di avvenimenti di grande importanza per la città e per tutto il territorio di Massa. Nel 1216, con il consenso di Lotario arcivescovo di Pisa, sottomise il territorio di Massa a Ubaldo Visconti, procuratore del Comune di Pisa. Nell'anno successivo, come delegato del pontefice Onorio III, fu arbitro nelle questioni vertenti tra il vescovo e i cittadini di Volterra, contro i quali lanciò l'interdetto; ebbe forti contrasti, per la proprietà del castello di Vallebuia in Maremma, con il Capitolo della cattedrale di Massa, contrasti che impoverirono la diocesi e lo costrinsero nel 1220 a impegnare tale castello al conte Rinaldo da Monteantico. Il 31 luglio del 1225 concesse agli abitanti di Massa la libera elezione dei consoli e l'esenzione dai servizi reali e personali, chiudendo con tale atto le lunghe lotte tra il vescovado e il nascente Comune, che si assunse la difesa dei beni vescovili e del castello di Monteregi. Nel 1230 prese sotto la sua protezione l'abbazia di S. Pietro in Monteverdi, che pacificò con il Comune di Massa per combattere il comune nemico, costituito dai conti Pannocchieschi di Elci. Divenuto sempre più potente il Comune e pacificato del tutto con il vescovado, restituì ai consoli tutti i beni e i castelli che erano stati oggetto di un'annosa controversia. Deve essere morto prima del 17 marzo 1231, in quanto in tale data Gregorio IX raccomandò al podestà e al Comune di Massa i beni della sede vescovile vacante.
Fonti e Bibl.: F. Schneider, Regestum Volaterranum,Roma 1907, pp. 123, 124, 126, 168; A. Lisini, Inventario delle pergamene conservate nel Diplomatico,Siena 1908, pp. 51, 155, 157. 167, 185, 187, 219, 222; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia...,XVII, Venezia 1862, p. 698; O. Companni, Memorie storiche di Massa Marittima,I, Massa Marittima 1873, pp. 383-407 (documenti a pp. 408-419); G. Levi, Documenti ad illustrazione del registro del card. Ugolino d'Ostia..., in Archivio d. R. Soc. romana di storia patria,XII (1889), pp. 296-98; C. Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, I, Monasterii 1913, p. 329.