ZACCHERONI, Alberto
Allenatore romagnolo come Arrigo Sacchi, si impone per la ricerca di un gioco spiccatamente offensivo. Il suo trampolino di lancio è l'Udinese che, in tre stagioni, porta al terzo posto in Campionato e alla Coppa UEFA, ottenendo unanimi riconoscimenti per il suo calcio spettacolare. Questi meriti acquisiti sul campo gli valgono la chiamata del Milan che, reduce da due deludenti annate, con lui vince subito lo scudetto (1998-99), impresa in precedenza riuscita soltanto a Viani, Rocco, Sacchi e Capello. Poco amato dal presidente Berlusconi, giunge terzo in Campionato l'anno seguente e nella stessa stagione, contro il Galatasaray, perde contemporaneamente la Champions League e la Coppa UEFA. Con una squadra senza rinforzi, falcidiata dagli infortuni, viene licenziato il 13 marzo 2001, ma il 20 settembre dello stesso anno la Lazio gli affida l'eredità di Zoff. Allenati da lui, il tedesco Bierhoff (all'Udinese, nel 1997-98, con 27 gol) e l'ucraino Shevchenko (al Milan, 1999-2000, con 24 gol) vincono la classifica dei marcatori.