RONDANI, Alberto
Letterato, nato a Parma il 2 maggio 1846 e quivi morto il 14 febbraio 1911. Il Ròndani insegnò lettere italiane e storia dell'arte nelle scuole della sua città, dove visse, onoratamente appartato. Autodidatta, riusci a darsi un'elegante cultura, sia letteraria, sia artistica; e poté scrivere, se non profondamente, con ragionevolezza e perizia, su memorie parmensi, su opere belle, sul Correggio, sul Revere, sul Sanvitale, sul Manzoni, su Dante: Scritti d'arte (Firenze 1874); Saggi di critiche d'arte (ivi 1880); Saggi di critiche letterarie (ivi 1881); Scritti manzoniani (Città di Castello 1915; postumo, con prefazione di E. Bertana). Gli giovò nella critica il gusto e l'esercizio dell'arte. Mosse nella lirica da G. Zanella, siccome ammiratore e consenziente alla fede cristiana e alle speranze patriottiche e umane di lui: non aveva tanta originalità da sottrarsi a suggestioni d'altre maniere artistiche e si può, senza detrargli troppo, riconoscere che non ne conseguì mai una sua propria; nondimeno, specialmente in alcuni sonetti, riuscì felicemente, per vigoria e franchezza, animato com'era da un vivace e fecondo amore di sue nobilissime idealità (Versi, Parma 1871; Affetti e meditazioni, ivi 1875).
Bibl.: I. Bocchialini, A. R. e il suo tempo, Parma 1922, con prefaz. di A. Restori; B. Croce, La letteratura della nuova Italia, 3ª ed., Bari 1929, II, pp. 242-245; E. Bertana, in Giorn. stor. della lett. ital., LVII (1911), pp. 477-78; N. Rizzi, A. R. poeta e critico, Parma 1935, che rimanda ad altri preced. lavori.