POLTRONIERI, Alberto
POLTRONIERI, Alberto. – Nato a Milano il 9 novembre 1892. Violinista, si diplomò brillantemente nel 1913 sotto la guida di Gerolamo De Angelis, a sua volta allievo di Antonio Bazzini ed Eugenio Cavallini. Dopo una serie di tournées, iniziate nel 1914, che lo videro esibirsi sui palcoscenici di Vienna, Berlino e Buenos Aires, Poltronieri fondò nel 1923 il quartetto che prese il suo nome (Giannino Carpi, poi Guido Ferrari ed Ercole Giaccone in alternanza come secondo violino, Francesco Biagini, poi Florencio Mora e Giuseppe Alessandri viola, Antonio Valisi violoncello), attivo sino al 1950. Contestualmente, nel decennio 1930-1940 guidò il Trio Italiano, con Alfredo Casella al pianoforte e Arturo Bonucci al violoncello. Con Carlo Vidusso e Benedetto Mazzacurati formò inoltre il Nuovo Trio Italiano (1945-1955). Definito da Pierre Samazeuilh «non seulement un grand maître du violon, un véritable musicien, mais un artiste exceptionnel par le charme prodigieux qui se dégage de son jeu et qu’il communique à ses partenaires» (Triomphe du Quatuor Poltronieri au château de La Bréde, in Bordeaux, 28 maggio 1951) Poltronieri fu anche fondatore del primo Quartetto Paganini (Osvaldo Scilla viola, Roberto Caruana violoncello, Guglielmo Papararo chitarra), mentre nel 1949 entrò a far parte del Collegium Musicum Italicum (I virtuosi di Roma), alternandosi al primo leggio con Remy Principe e Arrigo Pelliccia.
Titolare della cattedra di violino e viola dal 1924 al 1956 nel Conservatorio di Milano, Poltronieri fu attivo come revisore di opere didattiche (tra cui 24 Matinées pour violon di Pierre Gaviniès, 12 Capricci per violino di Pietro Rovelli, 42 Studi per violino di Rodolphe Kreutzer, 30 Capricci per violino solo di Philippe (Felipe) Libon, 24 Capricci e capriccio d’addio di Paganini), cameristiche di varie epoche (ad esempio La follia di Corelli, Didone abbandonata e Il trillo del diavolo di Tartini, la Sonata in La maggiore RV 31 di Vivaldi, i Quartetti op. 23 n. 3 e n. 4 di Felice Giardini, il Notturno in Do diesis minore di Chopin, la Danza ungherese n. 5 di Brahms, la Berceuse dall’opera Jocelyn di Benjamin Godard) e concertistiche (il Concerto per violino e orchestra in Mi minore di Pietro Nardini, la Sinfonia spagnola di Édouard Lalo, il quarto Concerto per violino e orchestra in Re minore di Henri Vieuxtemps).
Poltronieri morì nella città natale il 13 gennaio 1983. Tra i suoi migliori allievi, Wanda Luzzato e Osvaldo Scilla.
Fonti e Bibl.: A. Bonaventura, Storia del violino, dei violinisti e della musica per violino, Milano, 1933, pp.207, 247; G. Pasquali - R. Principe, Il violino: manuale di didattica e cultura violinistica, Milano, 1951, pp. 87, 95; J. Creighton, Discopaedia of the Violin, 1889-1971, Toronto, 1974, p. 592; E. Porta, Il violino nella storia, Torino, 2000, p. 292; E. Scarpellini, Il Teatro del popolo: la stagione artistica dell’Umanitaria fra cultura e società (1911-1943), Milano, 2000, ad ind.; S. Biguzzi, L’orchestra del duce, Torino, 2003, p. 157.