Uomo politico peruviano di origine giapponese (n. Lima 1938). È stato presidente della Repubblica dal 1990 al 2000, instaurando in Perù un regime autoritario e repressivo con l'appoggio dell'esercito.
Figlio di emigranti giapponesi, rettore dell'Università agraria nazionale di Lima, nel 1989 fondò, sostenuto da intellettuali, da piccoli imprenditori e dalla comunità evangelica peruviana, il movimento politico Cambio 90. Eletto presidente della Repubblica nel giugno 1990, capovolgendo le posizioni assunte in campagna elettorale adottò una politica economica liberista. Nell'aprile del 1992, con l'appoggio delle forze armate, F. sciolse il Parlamento e sospese la Costituzione, sostituita nel dic. 1993 da un nuovo testo che ampliava i poteri presidenziali. La conferma nelle elezioni presidenziali del 1995 consentì a F. di perseguire il suo progetto di rafforzamento del potere esecutivo riducendo i margini di libertà delle opposizioni e accentuando il carattere autoritario e personalistico del suo regime. Grazie a una forzata e discussa interpretazione della Costituzione, nell'apr. 2000 F. poté presentarsi per la terza volta alle elezioni presidenziali che, svoltesi in un clima di forte tensione, gli diedero una contestata vittoria. Nel nov. 2000, coinvolto in un grave scandalo di corruzione che aveva anche svelato oscuri legami con i servizi segreti, F. si rifugiò in Giappone e fu dichiarato dal Parlamento decaduto per "inadeguatezza morale". Estradato nel sett. 2007 dal Cile, dove si era trasferito due anni prima, nel gennaio 2010 è stato condannato a 25 anni di carcere per violazione dei diritti umani; nel dicembre 2017 il presidente del Paese P.P. Kuczynski gli ha concesso la grazia per ragioni umanitarie.