ALBERTO da Carate
Console di Milano, del sec. XII, è figura che si presenta lungamente nella vita politica milanese del periodo della lotta dei Comuni italiani contro Federico I imperatore. È console del Comune nel 1148, quando partecipa alla decisione della vertenza tra la chiesa di S. Bartolomeo in Bosco e il monastero di S. Maria di Cairate. Console di giustizia nel 1154-55, è presente alla sentenza per la lite tra i Comuni di Piuro e Chiavenna e poi a quella per un'altra lite fra i conti di Castelseprio e i vicini di Ronago. Rappresenta la sua città nel marzo-maggio 1167, quando i Milanesi, appena rientrati in patria dopo la distruzione del 1162 e la dispersione quinquennale, giurano i patti di alleanza con Cremona, Brescia, Bergamo, Lodi; nel 1168 partecipa agli accordi che perfezionano la Lega Lombarda; nel 1170 è tra quei consoli milanesi che pubblicano uno statuto circa le locazioni e conduzioni agricole, statuto che entrò nel Liber Consuetudinum Mediolani anni MCCXVI e che è il più antico, completo, che si conosca per Milano. Ancora nel 1170, l'8 agosto, insieme con altri consoli del Comune di Milano, promette ai Vercellesi di non esigere pedaggi per il passaggio del Ticino. Nel 1172 figura tra i giudici d'una sentenza pronunciata dal Comune su una contesa tra il monastero di S. Ambrogio e due cittadini milanesi. Il 22 ott. 1177, quale uno dei rettori della Lega Lombarda, riceve da Alberto de Summa, legato della Sede Apostolica, le lettere con sigillo imperiale, in base alle quali Federico I si impegnava, durante la tregua, a non giudicare i Lombardi.
Lo troviamo ancora presente nel 1178 al giudizio dato nella lite esistente tra gli uomini di Meda e la badessa del monastero di S. Vittore di Meda, poi più nulla di lui ci dicono le carte; si può quindi ritenere che sia morto poco dopo.
Fonti e Bibl.: C. Manaresi, Gli atti del comune di Milano, Milano 1919, nn. 17, 30, 32, 54, 65, 72, 75, 80, 113, 115; G. Giulini, Memorie spettanti alla storia, al governo e alla descrizione della città e della campagna di Milano, VI, Milano s.d., pp. 350, 385, 386, 486, 487.