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CARLIERI, Alberto

di Antonella Pampalone - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 20 (1977)
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CARLIERI, Alberto

Antonella Pampalone

Nato a Roma nel 1672, si avviò allo studio della pittura di architetture sotto la guida di Giuseppe de Marchis. Fu probabilmente questo tipo di attività pittorica a farlo avvicinare ad Andrea Pozzo, del quale divenne allievo e collaboratore. Purtroppo le fonti contemporanee non danno ulteriori chiarimenti al riguardo: se è impossibile, quindi, rintracciare la sua attività come quadraturista, è lecito invece - sia pure tra difficoltà di attribuzione - rinvenire la sua produzione come pittore di architetture in pochi quadri, già erroneamente attribuiti ad altri. Infatti, sulla base di una tela di grandi dimensioni, dipinta dal C. a Roma, Achille tra le figlie di Licomede, firmata e datata 1707 (già sul mercato antiquario di Monaco), il Voss (1959) ha potuto attribuirgli i seguenti quadri: la Fuga in Egitto (già Darmstadt, coll. M. Heyl), Ester e Assuero (già Berlino, coll. privata), il Giudizio di Salomone e Ester e Assuero (Monaco, Bayerische Staatsgemäldesammlungen), due Scene classiche (Kassel, Staatliche Kunstsammlungen; foto Marburg 98-930 s.) concepite come pendants, e Paesaggio litoraneo con rovine (Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle), precedentemente assegnato a Pierre Patel il Vecchio (E. Brunetti, Some umpublished works…, in The Burlington Magazine, C[1958] pp. 311-316).

In questi dipinti si riscontrano motivi stilistici comuni: ricchezza della architettura e sua disposizione compositiva, vivacità nell'atteggiamento delle figure, contrasto acuto fra luce e ombra, brillantezza e scioltezza infine nell'uso del colore, le cui particolari tonalità risentono della tavolozza di Andrea Pozzo.

Tali elementi, che riescono a raggiungere la sintesi migliore soprattutto nei dipinti di storia, dove si verifica una fusione compatta tra figure e architettura, trovano già testimonianza nel giudizio del primo biografo (Orlandi).

I medesimi caratteri, oltre al monogramma "CA", confermano anche l'attribuzione al C. di due quadri, L'adultera davanti a Cristo e La guarigione dei malati, provenienti dalla collezione viennese del principe Kinsky e ora a Praga, in collezione privata. Affine a questi dipinti è la tela con Architetture (sulmercato antiquario di Roma nel 1972), siglata "A.C.". In tutta questa produzione appaiono molto evidenti i punti di contatto con le opere di Giovanni Ghisolfi, con la differenza, tuttavia, che l'architettura è intesa meno apertamente come rovina, e, più puntualmente, come lucida visione di spazi aperti e chiusi, accostandosi meglio in questo a Viviano Codazzi e costituendo un precedente per Gian Paolo Pannini. Ed è proprio nella produzione giovanile del Pannini che andrebbero cercate alcune tele restituibili al C., come il Sacrificio di Calliroe (Mosca, Museo di Belle Arti), databile circa il 1715, 0 la Predicazione di un apostolo (Ascoli Piceno, Pinacoteca) e un'altra variante dello stesso soggetto (Oldenburg, Stadtmuseum), entrambe eseguite intorno al 1710; tanto più che queste due ultime tele portano un'attribuzione oscillante tra Ghisolfi e Pannini (Arisi).

Nella Walters Art Gallery di Baltimora sono attribuite al C. due tele (nn. 37.525 e 37.503): Sinite parvulos, tra rovine, e S. Pietro che battezza il centurione.

Secondo S. Ticozzi (Diz. dei pittori…, I, Milano 1808, pp. 97 ss.), il C. morì intorno al 1720; l'Orlandi comunque lo nomina come ancora vivo nell'edizione veneziana dell'anno 1719 del suo Abecedario (p. 37).

Fonti e Bibl.: P. A. Orlandi, Abecedario pittorico, Bologna 1704, p. 65; L. Lanzi, Storia pittor. della Italia, Bassano 1795-96, I, p. 574; P. Zani, Encicl. metodica… delle Belle Arti, I, 6, Parma 1820, p. 14; M. Pilkington, A General Dictionary of Painters, I, London 1824, p. 167; H. Voss, The Painter of Architecture, A. C., in The Burlington Magazine, CI(1959), pp. 443 s.; F. Arisi, Gian Paolo Panini, Piacenza 1961, p. 233; B. Kerber, Andrea Pozzo, Berlin 1971, p. 209; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexicon, V, p. 608; E. Bénézit, Dictionnaire des peintres…, II, Paris 1961, p. 318.

Vedi anche
quadraturismo Genere pittorico consistente nella realizzazione di quadrature, cioè di architetture dipinte entro una rigorosa intelaiatura prospettica e illusionistica. ● La ricerca di effetti illusionistici spaziali è già presente nella decorazione parietale di antiche civiltà. Se ne trovano esempi nelle decorazioni ... Luigi Lanzi Lanzi ‹-zi›, Luigi. - Archeologo, filologo e storico dell'arte (Montecchio, oggi Treia, 1732 - Firenze 1810). Gesuita, dopo la soppressione della Compagnia divenne (1775) aiutante antiquario del direttore della Galleria fiorentina. Pubblicò studî notevoli di archeologia e filologia paleoitalica, ma la ... Achille Eroe della mitologia greca, figlio di Peleo e della nereide Tetide. È l'eroe principale dell'Iliade e uno dei personaggi più celebri nel mondo antico. il punto debole del guerrieroSecondo antiche leggende, la madre avrebbe immerso Achille nel fuoco, o nelle acque del fiume Stige, per renderlo invulnerabile; ... pittura Arte di dipingere, raffigurando qualche cosa, o esprimendo altrimenti l’intuizione della fantasia, per mezzo di linee, colori, masse, valori e toni su una superficie. I procedimenti che permettono di fissare su una superficie (supporto) sostanze coloranti o pigmenti, secondo la volontà e il progetto ...
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Vocabolario
albertista
albertista s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Nome dato ai seguaci del filosofo e teologo Alberto Magno (sec. 13°), attaccati specialmente al suo orientamento neoplatonico. 2. Nel Risorgimento italiano, fautore di Carlo Alberto.
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