BURRI, Alberto
Pittore, nato a Città di Castello il 12 marzo 1915. Laureato in medicina, dopo la seconda guerra mondiale (durante la quale fu prigioniero nel Texas) si dedicò completamente alla pittura. Una sua iniziale esperienza in senso espressionistico gli è forse servita a superare nella tecnica del collage, cui si dedica da diversi anni, il rischio di una compiacenza decorativa.
Egli apporta in questa tecnica un nuovo interesse per le materie, rigorosamente organizzate nell'insieme compositivo, conferendo loro una indubbia carica di sensualità. La sconcertante novità dei materiali usati - iuta, stracci, plastiche, legni bruciati, trucioli - ha fatto sì che B. sia uno dei più discussi fra i pittori contemporanei. È stato fra i promotori della romana "Fondazione Origine" (1949-56) che, attraverso l'attività della propria galleria in via Aurora e la rivista Arti visive, riproponeva, di fronte a certo intellettualismo insito nelle più recenti manifestazioni astrattoconcrete, le esigenze originarie dell'astrattismo europeo. In questo senso era concepito un manifesto (Roma, genn. 1951), firmato, oltre che da B. e da altri, anche da G. Capogrossi. Ha esposto a Roma (mostra "Arte astratta e concreta in Italia", 1951, Gall. Naz. d'arte moderna, sotto il patrocinio dell'Art Club; VII Quadriennale, 1955-56, ecc.); a Venezia (Biennali XXVI, 1952; XXVIII, 1956; XXIX, 1958; XXX, 1960), Firenze, Milano, Chicago, New York, ecc. Sue opere sono nei più importanti musei europei e americani. Vedi tav. f. t.
Bibl.: J. J. Sweeney, B., Roma 1955; T. Sauvage, Pittura italiana del dopoguerra, Milano 1957, pp. 98, 116-118, 250, 373; G. C. Argan e N. Ponente, Italia, in L'arte dopo il 1945 (a cura di W. Grohmann), Milano 1959, p. 94; M. Calvesi, A. B., in Quadrum, VII (1959), pp. 79-90.