BARBERIS, Alberto
Nacque a Casale Monferrato il 14 genn. 1847, da Pietro e da Giovanna Chiesa. Entrò nel 1863 nella Congregazione della missione, o preti di S. Vincenzo de' Paoli, a Roma. Nel 1865 passò al collegio Alberoni di Piacenza, dove compì gli studi te 1 *ci 991 filosofici e scientifici, e dove ebbe frá gli altri, come maestri, il filosofo G. B. Tornatore e il fisico-matematico G. B. Manzi. Consacrato sacerdote il 17 dic. 1870, l'anno seguente ebbe al collegio Alberoni l'incarico dell'insegnamento della lingua greca e della storia naturale; nel 1877 gli fu assegnata la cattedra di filosòfia razìonale, che tenne sino alla morte. Coltivava frattanto anche gli studi letterari e linguistici: conosceva molte lingue, fra le quali l'ebraico e il sanscrito.
Il B. appartenne a quel gruppo di insegnanti del collegio Alberoni che costitwrono uno dei centri di rinascita del neoto"smo, prima che l'enciclica Aeterni Patris (4 ag. 1879) venisse a sanzionare e a dare nuovo impulso al movimento di restaurazione della filosofia di s. Tommaso. Il suo nome è essenzialmente associato alla fondazione del Divus Thomas, la prima rivista interamente dedicata agli studi tomistici, tuttora viva di cui egli prese l'iniziativa insieme con alcuni discepoli e amici, fra cui il Tornatore e G. B. Vinati, ex alunno del Barberis. Il primo numero della rivista, che aveva come sottotitolo "Commentarium inserviens academiis et lycaeis scholasticam sectantibus" e che usciva in fascicoli mensili redatti in latino, apparve il 7 marzo 1880. Il Divus Thomas ricevette sin dall'inizio gli incoraggiamenti del papa, e nel clima di risveglio del tomismo conobbe una certa fortuna.
Nel Divus Thomas il B.andò pubblicando i suoi scritti scientifici e filosofici, che gli assicurarono un posto autorevole tra gli studiosi di s. Tommaso: Quaestiones de esse formali. Esse formale estne creaturis intri. nsecum an non> (Placentiae 1887); POsitivismus ac nova Methodus Psychologica prof. P. Siciliani. Animadversiones criticae (ibid. 1887); Aesthesimetria ac Doctrina S. Thomae (ibid. 1888); De signis mathematicis adhibendis in logicae traditione (ibid. 1892). Con questi e altri scritti, e dalla cattedra, egli perseguì attivamente il suo intento di diffusione della filosofia di s. Tommaso.Il B. morì a Piacenza il 2 luglio 1896.
Bibl.: A. G. Tononi, Biogr. di A. B., professore di filos. nel Collegio Alberoni, Piacenza 1896; necrologio, in Divus Thomas, XVII (1896), pp. 65-72; G. F. Rossi, Il cardinale Alberoni e i duecento anni di vita del suo collegio,Piacenza 11957, pp. 132-134; Id., La filosofia nel collegio Alberoni e il neotomismo,Piacenza 1959; R. Aubert, Aspects divers du néo-thomisme sous le pontificat de Léon XIII, in Aspetti della cultura cattol. sotto il Pontif. di Leone XIII, Atti del convegno tenuto a Bologna il 27-28-29 dic. 1960, Roma 1961, p. 217; H. Hurter, Nomenclator literarius theologiae catholicae, V, 2, COI. 1878; Encicl. cattolica, II, col.827; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VI, col. 645.