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ARBASINO, Alberto

di Alessandra Briganti - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
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ARBASINO, Alberto

Alessandra Briganti

Scrittore e giornalista, nato a Voghera Casteggio (Pavia) nel 1930. Ha collaborato e collabora, tra gli altri periodici e quotidiani, al Giorno, al Corriere della Sera, a La Repubblica. Un'ambigua presenza autocritica percorre l'opera di A. sin dai primi racconti - pubblicati in rivista alla metà degli anni Cinquanta e poi raccolti in volume (Le piccole vacanze, 1957; rist., 1971, con l'aggiunta di due racconti, Povere mete e Racconto di Capodanno, prima compresi in L'anonimo lombardo) - presenza che chiarisce il proprio ruolo strutturale nella composizione fondata sulla tecnica epistolare di Il ragazzo perduto (prima stampato insieme con i racconti di Le piccole vacanze e con altri otto racconti in L'anonimo lombardo, 1959 e poi ristampato da solo con il titolo L'anonimo lombardo, 1966). Nel successivo Parigi o cara (1960) A. raccoglieva scritti giornalistici e critici, recensioni, impressioni di viaggio; mentre con Fratelli d'Italia (1963) affrontava direttamente la parodia di un genere, quello filosofico-didascalico del viaggio educativo, che agisce attraverso la frantumazione della trama e l'accumulazione caotica di materiali, montati in un collage grottesco e deformante. Dallo sviluppo autonomo della componente critica dell'opera di A., nascono Certi romanzi (1964), rassegna brillante e paradossale di problemi e discussioni sul romanzo; Grazie per le magnifiche rose (1965), "avventure della drammaturgia contemporanea"; La maleducazione teatrale (1966), resoconto e riflessione sull'attività di regia di A.; Off-off (1968), rassegna delle idee e della cultura contemporanee; Sessanta posizioni (1971), appunti su altrettanti autori scelti secondo un criterio di gusto. In Due orfanelle: Venezia e Firenze (1968), A. ripropone invece due scritti giornalistici nati in occasione dell'alluvione del 1966. A La narcisata e La controra (raccolti in un solo volume, 1964) segue Super-Eliogabalo (1969), di più complessa struttura, in cui la dissoluzione parodistica si esercita in una duplice direzione, sul genere romanzesco e sulla rilettura moderna di un motivo tipico riproposto ripetutamente in chiave tragica. La parodia agisce sulla base della divagazione e dell'accumulo, ma l'accelerazione dei tempi e la sfrenata eterogeneità dei materiali, tra cui prevalgono reperti Kitsch, la orienta verso un modello narrativo che si affida prevalentemente alla riproduzione di moduli e tecniche mutuate dal cabaret e dall'arte pop. Un modello analogo, seppure semplificato e convertito da una versione centrifuga a una centripeta, dalla dispersione alla concentrazione, è presente in La bella di Lodi (1972), in Il principe Costante (1972), in Specchio delle mie brame (1974), a segnare la via attuale della sperimentazione di A. nell'ambito del genere narrativo. A. fa parte della neo-avanguardia (v. in questa App.) e ha collaborato all'attività del Gruppo 63.

Bibl.: P. Milano, Il lettore di professione, Milano 1960; G. Mariani, La giovane narrativa italiana tra documento e poesia, Firenze 1962; A. Guglielmi, Vero e falso, Milano 1968; E. Golino, Cultura e mutamento sociale, ivi 1969; G. Gramigna, nel vol. I Contemporanei, VI, ivi 1974.

Vedi anche
neoavanguardia Movimenti artistici e letterari d’avanguardia sorti dopo la Seconda guerra mondiale; più in particolare, il movimento letterario cui diedero vita critici e scrittori italiani sul finire degli anni 1950. La n., che ebbe la sua espressione più significativa nell’attività del Gruppo 63, fu nel campo letterario ... Gruppo 63 Movimento letterario italiano d’avanguardia costituitosi a Palermo nel 1963 e attivo sino alla fine del decennio, che all’esperienza neorealista ormai in declino oppose lo sperimentalismo linguistico più estremo, al fine di elaborare una letteratura capace di dialogare con la nuova realtà sociale del ... Luigi Malèrba Pseudonimo dello scrittore italiano Luigi Bonardi (Berceto, Parma, 1927 - Roma 2008). Soggettista e sceneggiatore cinematografico, oltre che narratore, il suo lavoro mostra l'adesione a un realismo concreto che si arricchisce tuttavia di un intenso timbro surreale e onirico. Tra le opere: La scoperta ... Giuseppe Pontìggia Scrittore italiano (Como 1934 - Milano 2003). Dopo un'esperienza di lavoro impiegatizio, cui si riferisce il romanzo La morte in banca (1959; edd. riviste e ampl. 1979 e 1991), si dedicò all'insegnamento e successivamente al lavoro editoriale e alla critica letteraria (Il giardino delle Esperidi, 1984), ...
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Altri risultati per ARBASINO, Alberto
  • Arbasino, Alberto
    Enciclopedia on line
    Scrittore, giornalista e critico italiano (Voghera, Pavia, 1930 - ivi 2020). Di formazione giuridica, negli anni Sessanta aderì alla neoavanguardia (Gruppo 63), dando inizio a una feconda carriera letteraria come romanziere, saggista e poeta e improntando tutte le sue opere di un profondo e costante ...
Vocabolario
arbasiniano
arbasiniano agg. Che ricorda lo stile e le tematiche dello scrittore Alberto Arbasino. ◆ tutta la geografia e storia e politica, tutti questi luoghi sono in Arbasino «lastricati di cultura», per usare una formula di Karl Kraus, sarcastico...
albertista
albertista s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Nome dato ai seguaci del filosofo e teologo Alberto Magno (sec. 13°), attaccati specialmente al suo orientamento neoplatonico. 2. Nel Risorgimento italiano, fautore di Carlo Alberto.
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