ALBERTINI, Paolo, detto Paolo Veneto
Umanista veneziano. Nacque verso il 1430 da famiglia veneziana, da cui uscirono altri letterati. Vestì a dieci anni l'abito dei serviti e fu novizio per sei anni. Professò nel convento veneziano di S. Maria dei Servi il 30 maggio 1446. Ebbe per maestro fra' Nicolò Inversi, poi nominato vescovo di Chioggia, erudito e scrittore di vaglia. Studiò a Bologna, dove fu creato maestro di sacra teologia il 27 mar. 1456 e fu aggregato al collegio dei dottori. Nel 1458 fu lettore in filosofia nell'ateneo felsineo. Ritornato a Venezia, diede impulso agli studi nel proprio convento, specie nel quinquennio 1460-1465. Acquistò ben presto una grande fama di valente predicatore, e come tale fu assai richiesto in varie città d'Italia: fu parecchie volte a Roma, Bologna e soprattutto a Firenze (nel 1467: cfr. Giani, I, p. 545). Oltre che coltissimo in filosofia e teologia, ebbe una notevole erudizione anche in greco ed in ebraico. Fu nominato ben presto priore e poi provinciale del suo Ordine, e fu proposto anche nel 1471 dal senato veneto per il vescovato di Torcello, vacante per la morte di Placido Pavanelli: carica che però non ottenne. La Repubblica lo adoperò in importanti commissioni, e particolarmente in una presso i Turchi, nel 1474, sotto il dogado di Pietro Mocenigo. Di questa ambasceria, che gli procurò molta notorietà, troviamo riscontro anche nel registro dei dottori dell'università di Bologna dove si legge: "Ad Turcorum Imperatorem Orator". Morì però poco dopo, per un'improvvisa malattia, nel 1475, a soli quarantacinque anni, e fu sepolto nella chiesa di S. Maria dei Servi a Venezia. Il suo epitaffio in quattro distici lo celebra come dotto in filosofia, teologia, astrologia e come commentatore di Dante.
Riferiscono il Sansovino (p. 249), l'Alberici (Catalogo de' Scrittori Viniziani,pag. 72) ed il Superbi (Trionfo glorioso d'heroi illustri di Venetia,lib. III, Venezia 1629, pag. 19) che lasciò le seguenti quattro opere, di cui nessuna però è stata data alla stampa: 1. De notitia Dei;2. De condendo Christiano Testamento;3. De ortu et progressu sui Ordinis;4. Explicatio Dantis Aligerii Poetae Fiorentini. (P. Possevino nel suo Apparatus Sacer,II, Coloniae Agrippinae 1605, p. 230, attribuisce queste opere a fra' Paolo Nicoletti dell'Ordine di Sant'Agostino, seguito poi da altri autori in questa sua congettura errata, come dimostrò definitivamente F. Momigliano, Paolo Veneto e le correnti del pensiero religioso e filosofico del suo tempo, Udine 1907).
Un medaglione in bronzo inciso da Antonio Marescotti di Ferrara nel 1462 porta il suo ritratto con l'iscrizione: M. Paulus Venetus, or. Servorum memoriae fons (G. F. Hill, Corpus of Italian Medals of the Renaissance,London 1930, n. 83, p. 23).
Fonti e Bibl.: Arch. antico dell'Università di Bologna, Registro dei Dottori,c. 39r (a.d. 17 apr. 1456); I Rotuli dei lettori legisti e artisti dello Studio bolognese,I, a cura di U. Dallari, Bologna 1888, p. 51;G. Alberici, Catalogo breve de gl'illustri scrittori veneti,Bologna 1605, p. 72; F. Sansovino, Venetia città nobilissima descritta,con aggiunte di G. Martinioni, Venezia 1663, lib. XIII, p. 548; A. Giani, Annales S. Ordinis Fr. Servorum B.M.V.,I, Lucae 1719, pp. 515, 532, 545;F. Corner, Ecclesiae Venetae,II-III, Venetiis 1749, pp. 64-65(dai docc. del monastero di S. Maria dei Servi in Venezia); M. Foscarini, Della Letteratura Veneziana,I, Padova 1752, p. 355e n. 54;G.Degli Agostini, Notizie storico-critiche intorno la vita e le opere degli scrittori viniziani, I, Venezia 1752, pp. XIV, 548-555;G. P. Gasperi, Catalogo della Biblioteca Veneta, ossia degli scrittori veneziani (Cod. Cic. 519 del Civico Museo Correr di Venezia), I, p. 9; IV, p. 216; G. Tiraboschi, Storia d. letterat. ital.,VI, 1, Modena 1776, pp. 324 ss.; E. A. Cicogna, Inscrizioni veneziane,I, Venezia 1824, pp. 35, 65-66, 354; P. Colomb de Batines, Bibliografia dantesca,II, Prato 1846, pp. 336-337; A. M. Vicentini, Dante, i Servi di Maria e Venezia,Treviglio 1916, pp. 11-16 e passim;Id., I Servi di Maria nei documenti e codici veneziani,II, Vicenza s.d. [ma 1932], pp. 150-151 e passim. Per una medaglia di lui e la tradizione iconografica: Cod. Cic. 3072 (Museo Civico Correr di Venezia), cc. 422-424 (cfr. A. M. Vicentini, I Servi di Maria nei documenti e codici veneziani,sopra cit., II, pp. 150-151); P. A. Gaetani, Museum Mazuchellianum, I, Venezia 1761, pp. 73-74 e tav. XI, n. III; A. Armand, Les médaillistes italiens,I, Paris 1883, p. 29, n. 6.