Psicologo (Saint-Jost-ten-Noode 1881 - Kesselho, Lovanio, 1965). Professore di psicologia sperimentale a Lovanio (1905), vi fondò nel 1923 un istituto di psicologia applicata, con speciale riguardo ai problemi educativi. Accademico pontificio (1936). Influenzato soprattutto da Külpe, si rivolse dapprima allo studio dei "processi superiori" (memoria logica, scelta volontaria, processi di pensiero, ecc.), servendosi del metodo "dell'introspezione sistematica" caratteristico della scuola di Würzburg. Successivamente, abbandonato il metodo introspezionistico, si dedicò a problemi della percezione visiva e cinestetico-tattile, giungendo a conclusioni ravvicinabili a quelle della psicologia della forma. Studiò inoltre il fenomeno della permanenza dellnella percezione, scoprendo la cosiddetta integrazione percettiva amodale (l'oggetto, sperimentalmente sottratto alla percezione, continua tuttavia a essere avvertito come presente, pur privo delle abituali "modalità" sensoriali: luminosità, colori). Opere principali: Étude expérimentale sur le choix volontaire et ses antécédents immédiats (1910); La perception de la causalité (1946; 2a ed. 1954); Causalité, permanence et réalité phénoménales (1962).