SAMAIN, Albert
Scrittore francese, nato a Lilla il 4 aprile 1858, morto a Magny-les-Hameaux, presso Parigi, il 18 agosto 1900. Visse, fin dalla fanciullezza, assai miseramente; costretto a interrompere gli studî e ad occuparsi in umili lavori, che non gli concessero di dare nell'opera letteraria tutta la misura del suo ingegno. La debole salute e il temperamento malinconico gli fecero cercare la solitudine anche nel tumulto di Parigi; dove ebbe, dal 1882 in poi, un piccolo impiego alla Prefettura della Senna. Si consolò con la poesia e con l'amicizia di alcuni poeti, tra i quali è da ricordare Francis Jammes.
Benché fosse, sotto molti riguardi, una creatura del simbolismo, non si mescolò né si asservì al "movimento"; e però poté conservare in tutta l'opera sua quella chiarezza psicologica e d'espressione ch'è caratteristica della maggior tradizione francese. Subì l'influenza di Baudelaire e di Verlaine, ma anche quella di André Chénier e del Parnasse; né ciò gl'impedì di dare a molte sue liriche un tono e un accento personali. Egli è soprattutto, e quasi esclusivamente, un elegiaco tenero e delicato, ma preciso anche nell'espressione dei sentimenti più vaghi; le suggestioni musicali, di cui è ricco e prodigo, non che togliere, aggiungono evidenza alle immagini e ai pensieri. I racconti in prosa, vigorosamente ironici o profondamente tristi, dànno indizio di attitudini che il S. non ebbe modo di tradurre compiutamente in opera.
Ediz.: Poesia: Au Jardin de l'Infante, Parigi 1893 e 1897; Aux flancs du vase, ivi 1898 e 1901; Le chariot d'or, ivi 1901; Prosa: Contes, Parigi 1902. - Teatro: Polyphème, Parigi 1901.
L. Bocquet, A. S., sa vie et son œuvre, Parigi 1905, 2ª ed. 1921; A. Jarry, A. S., souvenirs, Parigi 1907; F. Gohin, L'œuvre poétique d'A. S., ivi 1919; G. Bonneau, A. S., poète symboliste, ivi 1925, 1927; H. Hoepli, A. S., Strasburgo 1928; F. Russel, L'art d'A. S., Tolosa 1928; P. Mayeur, A. S.., in La grande revue, 1931, pp. 367-83.