Camus, Albert
Scrittore e drammaturgo francese, autore di saggi filosofici e politici (Mondovi, Algeria, 1913 - Villeblevin, Yonne, 1960). Dopo aver partecipato alla Resistenza contro i Tedeschi, fu un esponente di primo piano del movimento esistenzialista francese del secondo dopoguerra. Nel suo capolavoro L’étranger (1942; trad. it. Lo straniero), C. dà una veste assai personale e originale al tema, tipico dell’esistenzialismo, della mancanza di senso come caratteristica dell’esistenza umana. I temi dell’assurdo e del nulla, ripresi soprattutto da Dostoevskij e da Nietzsche, vengono infatti nel romanzo controbilanciati da un senso fortissimo della vitalità della natura: il sole e le strade infuocate di Algeri sono forse più importanti dello stesso protagonista, Mersault, il cui omicidio è del tutto immotivato. Qualunque azione umana appare assolutamente insensata e irrilevante sullo sfondo di una natura lussureggiante e strapotente, la cui struggente bellezza riscatta e supera ogni finalità che un essere finito e limitato come l’uomo possa perseguire. In forma saggistica, C. espresse questa sua concezione dell’uomo o eroe ‘assurdo’ in Le mythe de Sisyphe (1942; trad. it. Il mito di Sisifo). Nelle opere successive, in particolare nel romanzo La peste (1947; trad. it. La peste) e nel saggio L’homme révolté (1951; trad. it. L’uomo in rivolta), l’accento si sposta nettamente verso l’impegno etico: il tema dell’assurdo diventa motivo di rivolta per il riscatto dell’umanità oppressa: solo agendo così l’uomo può conferire senso e valore alla sua esistenza, che di per sé ne è priva. Questa nuova inflessione volontaristica del tema dell’assurdo era collegata all’esperienza storica e politica della Resistenza e degli anni successivi alla Liberazione, e costituì la risposta di C. al tema sartriano dell’engagement («impegno»). Distante dal marxismo, anche negli anni in cui, prima della guerra, aveva aderito al Partito comunista francese, C., che nel 1957 era stato insignito del premio Nobel per la letteratura, venne maturando un sempre maggior distacco dai partiti della sinistra storica, attestandosi su una posizione di difesa della democrazia indipendente da tutti i partiti, che mantenne fino alla morte, improvvisa e prematura, avvenuta, nel 1960, per un incidente stradale.