ALBERGATI, Niccolò, beato
Nacque a Bologna da Pier Niccolò Albergati di nobilissima famiglia, nel 1375. A venti anni vestì l'abito dei certosini, e presto divenne priore di quel monastero. Nel 1417, il 4 di gennaio, fu eletto vescovo di Bologna dal consiglio dei Seicento, e il 14 aprile 1418 confermato dal papa. Ebbe come segretarî Tommaso di Sarzana ed Enea Silvio Piccolomini, poi pontefici ambedue (v. niccolò v e pio 11). Durante i contrasti che nel 1428 i Bolognesi ebbero col papa, egli tenne per quest'ultimo, e, scomunicata la città, si allontanò dalla sede. Vi ritornò l'anno appresso, dopo composte le discordie, e vi svolse la sua benefica attività. Di grande dottrina, di forte animo, di saggio consiglio quale era, fu spesso usato dal pontefice per difficili incarichi. Fra l'altro, venne nel 1422, e di nuovo nel 1431, inviato nunzio in Francia, per trattar di pace con quel re e col re d'Inghilterra; e, nel 1433, fu legato pontificio presso il concilio di Basilea. Eugenio IV lo promosse, il 24 maggio 1436, al cardinalato, nonostante la sua renitenza. Fu ancora legato papale al congresso di Ferrara del 1438; andò poi a Venezia, incontro all'imperatore d'oriente, e lo accompagnò per il concilio a Ferrara, a Firenze, a Bologna, accolto quivi dal senato e dai magistrati con sontuose dimostrazioni. Richiamato dal papa, che desiderava averlo sempre con sé e che gli aveva concesse le cariche di penitenziere maggiore e tesoriere di S. Chiesa, l'Albergati si trasferì sul principio del 1443 a Firenze, poi a Siena, ove cadde infermo e morì (10 maggio 1443). Ai funerali, solennissimi, intervenne lo stesso pontefice. Le spoglie mortali furono trasportate alla Certosa di Firenze, e là per secoli onorate e venerate. La fama delle sue virtù miracolose fu sempre viva in Bologna e in Firenze. Giacomo Boncompagni, arcivescovo di Bologna, sentenziò nel 1725 sull'antichità del culto, e il pontefice Benedetto XIV, il 24 settembre 1744, ascrisse l'A. nel numero dei Beati. La sua festa si celebra il 10 maggio, giorno della morte. Fu uomo di grande dottrina, di grande umiltà, di pietà esemplare. Benefico verso i suoi diocesani, soprattutto nei momenti di pestilenza e di disagio, riordinò il clero e fondò istituzioni per l'educazione dei fanciulli. Accanto ai modesti uffici del sacerdote e del vescovo, seppe esercitare quelli attinenti alle più alte questioni riguardanti la Chiesa.
Bibl.: B. Cavallo, Vita del Beato Niccolò Albergati, Roma 1654; E. M. Zanotti, Vita del Beato Niccolò Albergati, Bologna 1757; N. Tomba, Serie cronologica dei vescovi e arcivescovi di Bologna, Bologna 1788; G. B. Melloni, Vita di Niccolò Albergati, in Atti e Memorie, III, Bologna 1818; T. Casini, La diocesi bolognese e i suoi vescovi, Bologna 1917.