ALARI
Famiglia di costruttori di organi e cembali, attiva a Roma nei secc. XVII e XVIII.
Un Giacomo è ricordato dal 1683; dal 1690 al 1717 risulta custode dell'organo di S. Maria in Aracoeli. Gli successero i figli Giovanni Antonio (detto "da Lodi", forse città d'origine della famiglia) e Lorenzo, nominati a vita con decreto consigliare del 18 dic. 1718. Giovanni Antonio è ricordato, assieme con altri illustri costruttori di strumenti musicali, da G. P. Pinaroli nella Polyantea Technica scritta nel 1732 (ms. nella Biblioteca Casanatense di Roma, 3004-3008). Lorenzo fu chiamato nel 1737 a restaurare l'organo del duomo d'Orvieto e due anni dopo eseguì importanti riparazioni all'organo di S. Maria in Aracoeli. Nel gennaio 1763 fu nominato custode di quest'organo Giuseppe, e a Giovanni è affidata una riparazione l'anno successivo. Giovanni morì nel 1767 e gli successe, nello stesso ufficio, il fratello Antonio, che risulta ancora in servizio nel 1784. La famiglia A. continuò ancora a lungo la tradizione organana; nel 1820 un Lorenzo figura quale restauratore del grande organo di S. Giovanni in Laterano.
Bibl.: A. de La Fage, Essais de Diphtérographie musicale, I, Paris 1864, p. 111; A. Van der Straeten, La musique aux Pays-Bas avant le XIX siècle, VI, Bruxelles 1882, pp. 513-514; L. F. Valdrighi, Fabbricatori di strumenti armonici - Terza aggiunta all'elenco, in Mem. d. R. Acc. di scienze, lettere ed arti di Modena, s.2, VI (1888), p. 3 n. 3644; A. Cametti, Organi, organisti ed organari del Senato e Popolo Romano in S. Maria in Aracoeli (1583-1848), in Riv. musicale ital., XXVI (1915), pp. 462-463, 465, 484-485; O. Stanghetti, La scuola di canto nel Pontificio Collegio Urbano di Roma, in Note d'Arch. Per la storia musicale, III (1926), p. 51; R. Lunelli, Der Orgelbau in Italien in seinen Meisterwerken vom 14 Jahrhundert bis zur Gegenwart, Mainz 1956, pp. 106, 137.