Alano di Walsingham
Orafo, miniatore e architetto inglese, morto intorno al 1364 e menzionato per la prima volta nel 1314 come monaco nella cattedrale-priorato di Ely e come esperto di oreficeria. Nel 1321, sempre a Ely, A. divenne vicepriore e nel dicembre dello stesso anno fu eletto sacrestano, carica che prevedeva la custodia e la manutenzione dell'edificio; nel 1341 assunse la carica di priore.
A. è considerato comunemente l'ideatore del progetto di ricostruzione della torre centrale della cattedrale normanna di Ely, crollata nel febbraio del 1322. Invece di una letterale ripresa dell'impianto precedente (torre a pianta quadrata poggiante su quattro pilastri), A. ideò un avanzamento dei sostegni nei quattro bracci dell'incrocio fra transetto e corpo longitudinale, inglobando inoltre anche le navate laterali. Il peso dunque venne distribuito, invece che su quattro, su otto pilastri polistili decorati con sculture (Storie di s. Eteldreda). Essi delimitano un ambiente ottagonale di grandi dimensioni, coperto da una cupola sormontata da una lanterna anch'essa ottagonale. Nei lati non corrispondenti agli assi dell'incrocio, di poco più corti, si aprono quattro ampie finestre traforate; essendo il vano di dimensioni troppo ampie per prevedere una copertura in muratura, ne venne messa in opera una in legno.
La complessa struttura fu realizzata - secondo il progetto di A. - da William Hurley, capo carpentiere di Edoardo III (già attivo nella cappella di S. Stefano, o Reale, di Westminster a Londra). In origine essa doveva essere dipinta a imitazione di una copertura in pietra e doveva essere utilizzata come torre campanaria. La parte in muratura fu realizzata dal 1322 al 1328; immediatamente successiva a essa è la costruzione della lanterna in legno. L'opera comunque doveva essere già ultimata negli anni 1339-1340. La struttura in legno odierna (secc. 18°-19°) risale al restauro effettuato dopo il crollo del 1750 circa. Per quanto riguarda il progetto della lanterna ottagona la critica è concorde nell'attribuirlo ad A.; al contrario è divisa rispetto alla paternità dei progetti della Lady Chapel e della Prior Crauden Chapel nella medesima cattedrale.Sebbene la soluzione della torre ottagona risulti di grande originalità rispetto alle due cappelle menzionate, tuttavia una serie di affinità di soluzioni architettoniche ha fatto pensare che A. possa essere stato l'ideatore (Bell, 1963-1964; AKL, 1983) anche di questi due monumenti o quanto meno che sia stato preposto alla direzione dei lavori in una prima fase (Hankey, 1960; Bell, 1963-1964). La critica più recente sembra smentire questa ipotesi vedendo in A. esclusivamente l'ideatore del progetto della torre ottagonale (Boase, 1972; Grodecki, 1976; Lindley, 1987).
Bibliografia
s.v. Alanus von Walsingham, in Thieme-Becker, I, 1907, p. 168.
J. Evans, English Art. 1307-1461 (The Oxford History of English Art, 5), Oxford 1949, p. 33.
G. Webb, Ely Cathedral, London 1950; id., Architecture in Britain. The Middle Ages (The Pelican History of Art, 12), Harmondsworth 1956.
C. P. Hankey, The Pictorial History of Ely Cathedral, London [1960].
P. Frankl, Gothic Architecture (The Pelican History of Art, 19), Harmondsworth 1962, p. 147.
E. I. Bell, s.v. Alan of Walsingham, in The Dictionary of National Biography, I, Oxford 1963-1964, pp. 215-216.
Th. S. R. Boase, s.v. Ely Cambridges Kathedrale, Vierungsoktogon, in Das Mittelalter II, a cura di O. von Simson (Propyläen Kunstgeschichte, 6), Berlin 1972, pp. 165-166.
L. Grodecki, Architettura Gotica, Milano 1976.
s.v. Alanus von Walsingham, in AKL, I, 1983, p. 746.
P. Lindley, in Age of Chivalry, cat., a cura di J. Alexander, P. Binski, London 1987, pp. 372, 414-415, nrr. 391, 492.