Crosland, Alan
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 10 agosto 1894 e morto a Los Angeles il 16 luglio 1936. Il suo nome è legato soprattutto ad alcuni dei primi esperimenti di cinema sonoro, in particolare alla realizzazione di The jazz singer (1927; Il cantante di jazz).
Entrò nel 1912 alla Edison Film Combine, dove svolse le mansioni più disparate; in seguito (1914-1917) diresse cortometraggi per varie società. Nel 1916 realizzò il suo primo lungometraggio, The fear market, cui seguirono una trentina di film, soprattutto per la Warner Bros., nei quali dimostrò un solido mestiere, in grado di affrontare diversi generi ma senza eccellere in alcuno. Da questa produzione, nel complesso media, si distacca, più che altro per il contenuto, il bellico The unbeliever (1918), inneggiante alla fratellanza umana. La sua carriera sembrò decollare nel 1926, quando diresse il primo film sonorizzato nella storia del cinema, Don Juan (Don Giovanni e Lucrezia Borgia), una grande produzione con ambizioni culturali 'alte' (liberamente ispirata a G.G. Byron) e un cast di prim'ordine (John Barrymore e le giovani Mary Astor e Myrna Loy) che, grazie anche alla raffinata fotografia di Byron Haskin e alla fluidità delle scene di azione, ebbe un grande successo di pubblico. Il film era stato postsincronizzato con una partitura orchestrale (di William Axt) tramite il sistema Vitaphone, ideato dalla Western Electric, che prevedeva la riproduzione del suono su dischi di fonografo.
L'anno seguente, dopo un altro film di cappa e spada (The beloved rogue, ancora con John Barrymore e il grande attore tedesco Conrad Veidt) e altri due film in parte sonorizzati, When a man loves (Gli amori di Manon Lescaut) e Old San Francisco (Il re del sottosuolo, noto anche con il titolo Nelle angustie della malavita), C. realizzò il film che doveva segnare la svolta più rilevante di questo periodo di transizione dal muto al sonoro, ma anche una delle più importanti nella storia del cinema: The jazz singer, con Al Jolson, il primo film che conteneva alcune sequenze parlate. Pur essendo sostanzialmente ancora un film muto o sonorizzato, esso indicò nondimeno le potenzialità della sincronizzazione tra immagine e suono, che vennero presto sfruttate a fondo dall'industria cinematografica.In seguito C. continuò a dirigere film di vari generi: girò una ventina tra commedie, drammi, gialli (tra cui alcuni dei primi incentrati sul personaggio di Perry Mason), musical (tra cui, nel 1930, due operette di Oscar Hammerstein: Song of the flame e Viennese nights, Valzer viennese, entrambe in Technicolor). Ma si trattò per lo più di produzioni minori, che non ripeterono più lo straordinario successo di The jazz singer.