AYCKBOURN, Alan
Drammaturgo inglese, nato a Londra il 12 aprile 1939. Ha compiuto gli studi a Hailebury e all'Imperial Service College (Hertfordshire) dedicandosi poi alla carriera teatrale. Dopo una lunga esperienza come attore in compagnie di giro, è passato alla regia curando opere di Pinter, Strindberg, Tennessee Williams, Cecov, Maugham, e altri. Autore di numerosissimi adattamenti radiofonici, è direttore artistico dello Scarborough Theatre, nella città omonima, ove vengono allestite e rappresentate le sue commedie prima di passare nei teatri del West End londinese. Geniale, abile e brillante autore di farse e commedie leggere, dopo anni di feroce ostilità da parte della critica ma di straordinario successo di pubblico (molte sue commedie sono state tradotte nelle maggiori lingue), A. è oggi unanimemente considerato l'erede inglese di Labiche, Scribe e Feydeau. Il suo è un teatro brillante, misurato, mai volgare, attento a cogliere e a scoprire le piccole o grosse nevrosi, i tic, gli atteggiamenti e le manie, le trappole e le evasioni della piccola e media borghesia inglese (e non soltanto inglese). Anche se possono ritenersi pièces di consumo, di boulevard, di disimpegno, le sue opere non mancano di un fondo amaro forse meno epidermico di quanto sembri a prima vista, presentando a volte un impasto drammatico e corrosivo, che contiene una sua logica di denuncia delle falsità, dei miti e dei clichés che si celano dietro la facciata dei rapporti e dei rituali familiari e sociali. La costruzione del dialogo, geometrico, serrato, talvolta al limite del surreale, è inzeppata di banalità quotidiana: il tempo, il té, il breakfast, l'apertura del pub, il costo della birra, e via discorrendo. Situazioni agrodolci e personaggi tratti dalla vita di ogni giorno, sorta di antieroi pinteriani, si succedono con successivi spostamenti di prospettiva un po' in tutte le commedie: su entrambi, A. ama scagliare non tanto acuti strali, bensì sottili punzecchiature, amministrando con intelligenza il gusto personale per il comico e un pizzico di furberia commerciale. Fra le commedie più importanti vanno ricordate: Relatively speaking, 1968; Absurd person singular, 1974; la trilogia The Norman conquest (Table manners, Living together e Round and round the garden), 1975; Bedroom farce, 1977; Just between ourselves, 1977; Taking steps, 1982.
Bibl.: S. Joseph, Theatre in the Round, Londra 1967; E. Kahane, Pantoufle, in Avant-Scène du Théâtre, 462, 15 dicembre 1970; J. R. Taylor, Three farceurs, in The second wave, Londra 1971; J. Weightman, Theatre: Metaphisical voids - on Ayckbourn and Nichols, in Encounter, 43, dicembre 1974; M. Covenay, Scarborough Fare - An interview with A. Ayckbourn, in Play and Players, 22 settembre 1975; O. Kerensky, The new british drama, Londra 1977; J. Elsom, Post-war British theatre, ivi 1979; R. Hayman, British theatre since 1955 - A reassessment, Oxford 1979; J. R. Taylor, Art and commerce: the new drama in the West End marketplace, in Contemporary English Drama, Stradford Upon Avon 1981; M. Billington, A. Ayckbourn, Londra 1983; M. Page, The serious side of A. Ayckbourn, in Modern Drama, marzo 1983.