Robbe-Grillet, Alain
Scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico francese, nato a Brest (Finistère) il 18 agosto 1922. Tra i principali esponenti della corrente letteraria del Nouveau roman, nei suoi primi romanzi ha perseguito l'ideale di una narrazione 'fotografica', tesa a restituire della realtà un'immagine oggettiva e neutrale, rinunciando a sostanziare i personaggi di spessore psicologico per evidenziarne l'unidimensionalità e l'ambiguità. Al cinema si è accostato dapprima come sceneggiatore e poi come regista ritenendolo mezzo congeniale per esprimere tale 'poetica dello sguardo', volta all'indiscriminata registrazione dei fatti, pur senza ottenere con le sue prove cinematografiche il seguito riscontrato in letteratura.
Grazie a una formazione di carattere scientifico, in qualità di ingegnere agronomo e di funzionario dell'Institut national de statistique poté effettuare vari soggiorni e ricerche nelle Antille e nell'Africa equatoriale. Si avvicinò poi alla letteratura con un atteggiamento rivoluzionario che gli consentì di impostare un deciso rinnovamento di schemi e di prospettive. Con i suoi romanzi ‒ soprattutto Les gommes (1953; trad. it. 1961), La jalousie (1957; trad. it. 1958), Dans le labyrinthe (1959; trad. it. 1960) e i successivi Djinn (1981; trad. it. 1982), Angélique ou l'enchantement (1987; trad. it. 1989) e, in parte, Les derniers jours de Corinthe (1994) ‒ e con i suoi saggi ‒ Une voie pour le roman future (1956; trad. it. 1961) e Pour un nouveau roman (1961; trad. it. 1965) ‒ affermò l'idea di una letteratura concepita nei limiti ossessivi della descrizione e della pura oggettività antiromanzesca, secondo quei principi del rifiuto del personaggio e dell'intreccio nettamente riconducibili all'École du regard e da R.-G. portati fino all'estremo limite del trionfo della pura esteriorità.
Il suo incontro con il cinema avvenne nel 1961 quando firmò la sceneggiatura di L'année dernière à Marienbad (L'anno scorso a Marienbad), diretto da Alain Resnais. Fu un evento decisivo: il tema del labirinto, il gioco sottile tra onirismo e veglia, la memoria traumatizzata da un erotismo gelido e le caratteristiche di una sceneggiatura composta di 'scatole cinesi' e falsi movimenti, moduli drammaturgici interrotti e insieme ripetuti all'interno di una circolarità che impone la dissoluzione della trama, fecero del film l'esempio classico dei principi della 'scuola dello sguardo' e di una nuova drammaturgia cinematografica.
Nella sua attività di regista R.-G. fu ancora più radicale. I film da lui scritti e diretti ‒ L'immortelle (1963; L'immortale), Trans-Europ-Express (1967; Trans-Europ-Express ‒ A pelle nuda), L'homme qui ment (1968; L'uomo che mente), L'Eden et après (1971; Oltre l'Eden), Glissements progressifs du plasir (1974; Spostamenti progressivi del piacere), Le jeu avec le feu (1975; Giochi di fuoco), La belle captive (1984) e Un bruit qui rend fou (1995), realizzato in collaborazione con Dimitri de Clercq ‒ si rivelano spietate quanto raffinate decostruzioni dello spazio drammatico a favore di uno statuto espressivo che non ruota su una ricerca fenomenologica (come nelle esperienze letterarie) ma sembra esaltare un'indagine estrema e morbosa puramente autoreferenziale.
Tra gli adattamenti cinematografici delle opere di R.-G. va ricordato Les gommes (1969) diretto da Lucien Deroisy. Da segnalare, anche per l'autoironia, la piccola partecipazione di R.-G. al film di Resnais Je t'aime, je t'aime (1968; Je t'aime, je t'aime ‒ Anatomia di un suicidio).
"Obliques", 1978, 16-17, nr. monografico; A.N. Fragola, R.C. Smith, The erotic dream machine. Interviews with Alain Robbe-Grillet on his films, Carbondale (IL) 1992.