ALABARCA
. È per alcuni il nome (ἀλαβάρχης, da ἄλαβα "inchiostro" e ἄρχυ "sono a capo") di un impiegato addetto alla riscossione delle imposte, ad Alessandria, in Eubea e in Cilicia. In Egitto l'ufficio fu tenuto da Giudei (cfr. Fl. Ios., Ant. Iud., XX, 100; XVIII, 159 e 259; XIX, 276) tra cui il fratello di Filone. Si credette perciò che l'alabarca fosse il capo dei Giudei alessandrini. Secondo altri, alabarca non sarebbe altro che arabarca, o "capo degli Arabi" (cfr. Corp. inscr. graec., nn. 4751 e 5075). In Cicerone (ad Att., II, 17, 3) va letto, col codice mediceo, arabarches (ironicamente, Pompeo).
Bibl.: O. Seeck e Brandis, in Pauly-Wissowa, Real-Encyclopädie der class. Altertumswiss., I, col. 1271 e II, col. 342 seg.