al-ASWĀNĪ, ῾Alā᾽
Scrittore egiziano, nato a Il Cairoil 26 maggio 1957. È autore dell’acclamato best seller ῾Imārat Ya῾qūbiyān pubblicato nel 2002 (trad. it. Palazzo Yacoubian, 2006) che lo ha imposto a livello internazionale.
Di origini aristocratiche da parte di madre e con un padre avvocato e scrittore, al-A. ha frequentato il liceo francese al Cairo per proseguire poi gli studi di odontoiatria presso la Illinois University di Chicago. Ha quindi alternato la sua attività di dentista a quella di scrittore. Si è anche impegnato politicamente all’interno del movimento Kifāyah («basta!») che riuniva militanti appartenenti a diverse correnti politiche accomunati dall’opposizione al governo Mubarak, le cui prime manifestazioni pubbliche sono avvenute nel 2003. Il suo romanzo d’esordio è stato Awrāq ῾Iṣām ῾Abd al-῾Āṭī del 1990 (trad. it. Se fossi egiziano, 2009) a cui hanno fatto seguito due raccolte di racconti. La sua fama è legata al romanzo ῾Imārat Ya῾qūbiyān che prende il nome da un edificio art déco fatto costruire nel 1937 dall’uomo d’affari armeno Hagop Yacoubian nella centralissima via Sulayman Basha, oggi Talaat Harb, e abitato dall’élite egiziana e straniera fino alla Rivoluzione degli Ufficiali Liberi del 1952. ῾Imārat Ya῾qūbiyān è ambientato da al-A. nel 1990, quando l’edificio, persi oramai i fasti di un tempo, diventa il simbolo della decadenza del Paese governato da Hosni Mubarak. Il romanzo infrange alcuni tabù trattando temi come la corruzione politica e l’omosessualità ed è tra i primi a denunciare la crescente popolarità dei movimenti estremisti islamici. Considerato l’epigono di Naǧīb Maḥfūẓ, al-A. concentra in ῾Imārat Ya῾qūbiyān diversi personaggi che diventano metafora dell’Egitto del tempo: Zakī Bey al-Dasūqī, ultimo baluardo di una élite cosmopolita ormai decaduta; Ṭāhā, il quale, do po essere stato respinto dall’Accademia di polizia a causa delle sue umili origini, si lega a un movimento estremista; Buṯaynah, costretta a subire le molestie del suo datore di lavoro. A questi si aggiungono Ḥātim Rašīd, direttore di un quotidiano in lingua francese dall’orientamento omosessuale, e Muḥammad ῾Azzām, uomo d’affari che corrompe un potente politico per essere eletto in parlamento. ῾Imārat Ya῾qūbiyān è stato il romanzo più venduto nella storia dell’editoria araba con la prima edizione esaurita in poco più di un mese. Il libro è stato ristampato in oltre dieci edizioni e tradotto in ventitré lingue. Nel 2006 è apparsa una riduzione cinematografica con la regia di Marwan Hamed. Il film ha registrato il più alto budget nella storia del cinema egiziano e vi hanno partecipato noti attori come Adel Imam, Khaled El Sawy, Nour El Sherif, e la cantante Yousra. Nel 2007 il romanzo è diventato una serie televisiva.
La fortuna letteraria di al-A. è proseguita con il romanzo Šīkāgū del 2007 (trad. it. Chicago, 2008) in cui offre, attraverso le storie di una comunità di esuli egiziani, un variegato ritratto della società multietnica statunitense dopo l’11 settembre 2001, ossessionata dal terrorismo e dall’islam politico. A questo sono seguiti la raccolta di racconti Nīrān ṣadīqah (2004, Fuoco amico) e il romanzo Nādī al-Sayyārāt del 2013 (trad. it. Cairo Automobile Club, 2014) sulla decadenza della monarchia nell’Egitto prenasseriano. Dal 2010 la sua produzione ha compreso alcuni saggi politici che precedono e seguono la rivoluzione del 25 gennaio 2011: Limāḏā lā yaṯūru al-miṣriyyūna? (2010, Perché gli Egiziani non si ribellano?), Hal nastaḥiqqu al-dīmūqrāṭiyyah? (2011, Meritiamo la democrazia?), Miṣr ῾alà dikkat al-iḥtihāṭī (2011, L’Egitto in panchina), Hal aḫṭa῾at al-ṯawrah al-miṣriyyah? (2012, La rivoluzione egiziana è fallita?). La raccolta di articoli pubblicati dal 2005 su diversi quotidiani, tra cui «al-‘Arabī», legato al Partito democratico filonasseriano,«al-Dustūr», «al-Šurūq» e «al-Miṣrī al-Yawm», è apparsa in inglese nel 2011 con il titolo On the State of Egypt: what caused the revolution (trad. it. La rivoluzione egiziana, 2011).