al-AṢMA‛Ī (Abū Sa‛īd ‛Abd al-malik b. Quraib)
Celebre filologo e grammatico arabo, della scuola di al-Baṣrah, uno dei primi raccoglitori di antiche poesie, delle quali compilò tra l'altro un'antologia che porta il suo nome (W. Ahlwardt, Sammlung altarabischer Dichter, I, El-Açma'ijjāt, Berlino 1902). È considerato uno dei padri della lessicografia araba e compose in questo campo una serie di trattatelli monografici, alcuni dei quali conservati e pubblicati (specialmente da A. Haffner, Texte zur arab. Lexikographie, Lipsia 1905), mentre altri, perduti, sono largamente citati in opere posteriori. Nacque nel 133 èg. (740 d. C.) e morì nel 213 èg. (828 d. C.). V. arabi: Letteratura.
Bibl.: G. Flügel, Die grammatischen Schulen der Araber, Lipsia 1862, pp. 77-80; G. Brockelmann, Gesch. der Arab. Litt., I, Weimar 1898, pp. 104-105, 514; Enciclopedia dell'Islam, I, 509.