GALLÉN-KALLELA, Akseli
Pittore, nato il 26 aprile 1865 a Pori (Björneborg), morto il 7 marzo 1931 a Stoccolma. Studiò prima nella Scuola di belle arti di Helsingfors, poi a Parigi nell'Accademia Julian e col Bastien-Lepage. La serie di scene di vita contadinesca finlandese è tra i suoi capolavori. Il G.-K. raggiunse il suo stile definitivo attraverso un periodo simbolista (Simposio, Ad Astra, 1894, e varî ritratti in collezioni private), in cui cercava di semplificare i suoi mezzi d'espressione per poter rappresentare i soggetti che l'avevano interessato da fanciullo: le scene dell'epopea nazionale Kalevala. Le due prime pitture ad esso ispirate (Aino, variante del 1890 nel Museo nazionale di Helsinki; La fucina del Sampo, 1893, ibid.) risentono dell'evoluzione naturalista del G.-K., il quale trovò alimento alla sua ispirazione da un lato nel cenacolo formatosi intorno alla rivista Pan in Berlino (Meier-Gräfe, Thiis, Munch, Obstfelder e altri), dall'altro immergendosi nella vita primitiva che voleva rappresentare. Le due tecniche scelte dal G.-K., la tempera e l'affresco, ben risposero ai suoi propositi. Dopo un viaggio in Italia nel 1898, eseguì sulle vòlte del padiglione finlandese all'esposizione universale di Parigi (1900) quattro affreschi ispirati al Kalevala (La difesa del Sampo; Ilmarinen ara il campo delle vipere e Lavora il Sampo; Il simbolo dell'introduzione del cristianesimo in Finlandia). L'affresco La partenza di Kullervo per la guerra, nell'antico Palazzo degli studenti a Helsinki, fu terminato nel 1901. Rimangono del G.-K. quattro grandi affreschi, compiuti nel 1928 nel Museo nazionale di Helsinki, tre dei quali ripetono i soggetti trattati nel padiglione dell'esposizione del 1900, e il quarto rappresenta l'episodio del grande luccio di Kalevala. Dal 1903 alla morte si dedicò particolarmente alle illustrazioni della grande edizione del Kalevala. Da una caccia nell'Africa Orientale riportò dei dipinti che annunciavano nel colore potente e luminoso una nuova affermazione di una forza mai stanca. Il G.-K. si occupò anche d'arti decorative e fu uno degl'incisori più notevoli della Finlandia; le sue idee sull'architettura influirono sul romanticismo dell'architettura nazionale.
Dipinti del G.-K. furono alle esposizioni internazionali di Budapest (1907), di Venezia (1914), del Panama-Pacific a S. Francisco (1915), e all'esposizione personale a Chicago (1924-25). Nel 1919 fu invitato a fare il suo autoritratto per gli Uffizî.
Bibl.: A. G. in der ausl. Presse, Helsingfors 1895; Ch. Holme, Modern Etching, Londra 1902; J. Meier-Graefe, Entwicklungsegsech. der mod. Kunst, III, Stoccarda 1904; W. Hagelstam, A. G., Stoccolma 1904; A. Levinson, A. Gallen, Pietroburgo 1908; L. Wennervirta, A. G. K., Helsingfors 1914; id., in Thieme-Becker, Künstl-Lex., XIII, Lipsia 1920; A. Gallén-Kallela, Kallela-kirja, Helsinki 1924, in svedese 1932; id., Afrikkakirja (ed. post.), 1931.