‛ĀKIF PASCIÀ
Uomo di stato e letterato ottomano, morto nel 1848. Fu ministro degli affari esteri sotto Maḥmūd II, il riformatore; nell'intento di risvegliare lo spirito nazionale e assicurare così il successo delle riforme, egli, assecondato in ciò dal suo avversario politico Reshīd Pascià, pel primo cercò di formare, nella redazione di atti ufficiali, uno stile nuovo, chiaro e conciso, servendosi di vocaboli genuinamente turchi a preferenza degli arabi e persiani. Di lui abbiamo lo Schiarimento (Tebṣireh), relativo ad un curioso incidente di storia diplomatica (l'aflare Churchill), una Teoria dello stile (Inshā'), ecc., oltre ad alcune poesie, fra le quali un'elegia, commovente nella sua semplicità, per la morte di un bambino. In poesia rimase seguace dell'antica scuola; anzitutto uomo politico, egli si limitò alla riforma della prosa.