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Akhmim

di K. Kuhlmann - Enciclopedia dell' Arte Medievale (2012)
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Akhmīm

K. Kuhlmann

Antica capitale della IX prov. dell'Alto Egitto, situata sulla riva est del Nilo (km. 500 ca. a S del Cairo). Il nome arabo A. risale, attraverso il copto Scmin/Khmin (gr. ΧέμμιϚ; Amélineau, 1893, pp. 18-22), all'egizio Hntj-Mnw, forse il nome di un santuario edificato durante il Medio Regno in onore del dio itifallico locale Mnw (gr. Μίν; Kuhlmann, 1983, p. 9 ss.). La città deve l'appellativo Panopolis all'identificazione di Μίν (-Amun) con il dio Pan (Erodoto, II, 145; Diodoro Siculo, Bibliotheca, I, 18, 2; Stefano di Bisanzio, s.v. Πάνων ΠόλιϚ, in ᾽Εθνιϰά). In epoca bizantina A. era la città più meridionale della Thebais prima (Ierocle Grammatico, Synecdemus, PG, CXIII, col. 155; Giorgio Ciprio, Descriptio orbis romani, 769); divenuta centro di una pagarchia (Gauthier, 1912), fu sede di un vescovo, Ario, fin dal tempo di Pacomio (292 ca.-346), che fondò parecchi monasteri ad A. e nella regione circostante (Amélineau, 1888, p. 336; Lefort, 1939; Meinardus, 19772).

Dal punto di vista archeologico la città è pressoché inesplorata. Nel sec. 1° a.C. era considerata una delle più importanti metropoli dell'Egitto (Plinio, Nat. Hist., 5, 11, 61). Nel sec. 3° d.C. comprendeva più di mille abitazioni, almeno cinque templi (Martin, 1962; Borkowski, 1975), un teatro e delle terme (Lefort, 1943; Skeat, 1964). Il trasporto, sotto il califfo al-Mahdī (775-785), di numerose colonne di marmo verso la Mecca (Die Chroniken, 1857) fa presupporre l'esistenza di sontuosi edifici tardoantichi o bizantini; in relazione a ciò, nel sec. 6°, fu dato ad A. l'appellativo ϰαλλίπολιϚ (papiro del Cairo, Coptic Mus., 67023, 7). Un grande tempio chiamato albirba, risalente al periodo greco-romano, era considerato dagli autori arabi del Medioevo l'edificio più importante, anzi una delle meraviglie del mondo; esso fu distrutto intorno al 1350 (Kuhlmann, 1983, pp. 25-39). Nonostante i precoci influssi cristiani, A. nei secc. 4° e 5° era ancora una roccaforte del paganesimo: Scenute vi lottò contro gli idoli pagani (Amélineau, 1888, p. 667), il patriarca Atanasio distrusse un tempio chiamato mitrūs (Amélineau, 1888, p. 299 ss.; Kuhlmann, 1983, p. 33) e il poeta epico Nonno vi mantenne una scuola d'arte poetica. Intorno al 450 il patriarca Nestorio si rifugiò temporaneamente ad A. (Gelzer, 19742), presumibilmente in un monastero, nella più completa solitudine del Wādī Bi'r al-'Ayn (km. 14 ca. a N-O di A.) dove, accanto a una cisterna, su una roccia inaccessibile, si trova oggi una costruzione a due piani, forse un monastero (Munier, 1940; Kuhlmann, 1983, p. 8 ss., tavv. 13-14). Risalgono ai secc. 6° e 7° due preghiere in greco indirizzate rispettivamente a Cristo e a s. Giorgio, che sono state ivi scoperte (Wagner, 1982), mentre nella zona circostante vi sono numerosi graffiti di monaci copti (Bouriant, 1889; Kuhlmann, 1983, p. 8 ss., tavv. 7, 10b, 15).

Ricchi rinvenimenti di prodotti tessili (abiti, tende, arazzi, clavi, inserti e medaglioni intessuti, operati, stampati) di epoca tardoantica, bizantina e araba - provenienti da tombe del periodo tra i secc. 2° e 12° nella necropoli nel deserto presso al-Hawāwīs a km. 6 ca. a N-E di A. (Maspero, 1884; 1885; F. Bock, 1887; Forrer, 1891; 1895; 1901; W. G. Bock, 1897), nonché da scavi non autorizzati nella zona - confermano la fama di cui godeva la città già nel sec. 1° a.C. (Strabone, Geografia, 17, 1, 1) quale antico centro di tessitori di lino e scalpellini (cave di pietra presso al-Salāmūnī, km. 6 ca. a N di A.; Kuhlmann, 1983, pp. 53, 81 ss., tavv. 41-44); i tessuti di seta venivano invece importati (Deichmann, 1983).

Le sepolture cristiane presentano fosse delle seguenti dimensioni: m. 2 di lunghezza, m. 0,80 di larghezza, m. 1,30/1,50 di profondità, con cornici in laterizio, in parte anche con rivestimento e copertura di mattoni, quasi tutte orientate in direzione E-O (Kuhlmann, 1983, pp. 55-62), dalle quali provengono naturalmente anche molte stele funerarie copte (Cairo, Coptic Mus.; Crum, 1902, nrr. 8330-80).

Bibliografia

Die Chroniken der Stadt Mekka, a cura di F. Wüstenfeld, III, Leipzig 1857, p. 109.

G. Maspero, Voyage d'inspection en 1884, Bulletin de l'Institut Egyptien, s. II, 5, 1884, pp. 62-71.

Id., Sur les fouilles exécutées en Egypte de 1881 à 1885, ivi, 6, 1885, pp. 3-91: 83-90.

F. Bock, Katalog frühchristlicher Textilfunde des Jahres 1886, Aachen 1887.

E. Amélineau, Monuments pour servir à l'histoire de l'Egypte chrétienne aux IVe et Ve siècles (Mémoires de la Mission Archéologique Française au Caire, 4), Paris 1888.

U. Bouriant, Notes de voyage, Recueil de Travaux 11, 1889, pp. 145-149.

R. Forrer, Römische und byzantinische SeidenTextilien aus dem Gräberfelde von Achmim-Panopolis, Strasburg 1891.

E. Amélineau, La géographie de l'Egypte à l'époque copte, 2 voll., Paris 1893.

R. Forrer, Mein Besuch in el-Achmim. Reisebriefe aus Ägypten, Strasburg 1895.

W. G. Bock, Sull'arte copta: i tessuti copti (in russo), Moskva 1897.

R. Forrer, Über SteinzeitHockergräber zu Achmim, Naqada etc. in Oberägypten und über europäische Parallelfunde (Achmim Studien, 1), Strasburg 1901.

W. E. Crum, Coptic Monuments (Catalogue général des Antiquités égyptiennes du Musée du Caire, nrr. 8001-8741), Cairo 1902.

H. Gauthier, Nouvelles notes géographiques sur le nome Panopolite, Bulletin de l'Institut Français d'Archéologie Orientale 10, 1912, pp. 90-130.

L. Th. Lefort, Orientalia. Les premiers monastères pachômiens. Exploration topographique, Le Muséon 52, 1939, pp. 379-407: 403-404.

H. Munier, Les monuments coptes d'après les explorations du Père Michel Jullien, BSAC 6, 1940, pp. 141-168: 147-151.

L. Th. Lefort, Les vies coptes de Saint Pachôme et de ses premiers successeurs (Bibliothèque du Muséon, 16), Louvain 1943, p. 89, tav. 34.

V. Martin, Relevé topographique des immeubles d'une metropole, Recherches de Papyrologie 2, 1962, pp. 37-73.

T. C. Skeat, Papyri from Panopolis (Chester Beatty Monographs, 10), Dublin 1964, pp. XXXI-XXXIII.

M. Gelzer, Studien zur byzantinischen Verwaltung Ägyptens (Leipziger historische Abhandlungen, 12), Aalen 19742 (Leipzig 1909), p. 12 ss.

Z. Borkowski, Une description topographique des immeubles à Panopolis, Warszawa 1975.

O.F.A. Meinardus, Christian Egypt Ancient and Modern, Cairo 19772, pp. 407-410.

G. Wagner, Deux prières chrétiennes du Wadi Bir el Aïn, Bulletin de l'Istitut Français d'Archéologie Orientale 82, 1982, pp. 349-354.

K. P. Kuhlmann, Materialien zur Archäologie und Geschichte des Raumes von Achmim (MDAIKairo, Sonderschrift, 11), Mainz 1983.

F. W. Deichmann, Einführung in die christliche Archäologie, Darmstadt 1983, pp. 383-387, 394.

Sui tessuti si vedano inoltre:

M. Gerspach, Les tapisseries coptes, Paris 1890.

A. F. Kendrick, Catalogue of Textiles from Burying Grounds in Egypt, 3 voll., London 1920-1922.

H. Leclercq, s.v. Akhmim, in DACL, I, 1924, coll. 1042-1053.

M. Dimand, Die Ornamentik der ägyptischen Wollwirkereien. Stilprobleme der spätantiken und koptischen Kunst, Leipzig 1924.

D. Wulff, W. F. Volbach, Spätantike und koptische Stoffe aus ägyptischen Grabfunden, Berlin 1926.

Coptic Textiles from Burying Grounds in Egypt in the Collection of Kanegafuchi Spinning Company, a cura di K. Akashi, 3 voll., Kyoto 1955.

J. Beckwith, Koptische Textilien, CibaRundschau 13, 1959, 145, pp. 1-27.

K. Wessel, Koptische Kunst. Die Spätantike in Ägypten, Recklinghausen 1963, pp. 195-246.

P. du Bourget, Musée National du Louvre. Catalogue des étoffes coptes, I, Paris 1964.

Vedi anche
Min Dio egiziano con centro di culto a Copto e a Panopoli. Raffigurato itifallico, con due alte piume sulla testa e un flagello nella destra alzata. Il suo titolo di ‘Toro di sua madre’ sembra alludere a un carattere solare (il sole che ogni giorno rinasce dal cielo, fecondato la sera precedente); ma normalmente ... Copti Nome (dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alterazione del gr. Aἰγύπτιος «Egiziano») con cui sono designati gli Egiziani cristiani. I Copti hanno sviluppato una loro civiltà autonoma fortemente orientata in senso religioso. Il passaggio dalla religione tradizionale a quella ... Il Cairo (arabo al-Qāhira) Città dell’Egitto (6.758.581 ab. nel 2006), capitale dello Stato e capoluogo del governatorato omonimo (214 km2). Sorge in una posizione favorevole, nella zona di transizione fra il Basso e l’Alto Egitto, in facile comunicazione con il Mar Rosso e con l’Arabia, dove il Nilo si traversa ... Egitto Egitto  Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, in babilonese Hikuptah, divenuto in greco Αἴγυπτος. Confina a NE con Israele e, per un ...
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