AJMER (A. T., 93-94)
Città capitale dell'Ajmer-Merwara (v.), stato dell'India Britannica, il cui nome deriva dal Raj′a Aja, suo fondatore nel 145 d. C. Curiose leggende incombono sulla sua fondazione. Abitanti: 73.839 (1901); 86.222 (1911); 113 .512 (1921). Fu saccheggiata nel 1024 da Maḥmūd di Ghaznah, dominata dagli Afghāni dal 1193 e riconquistata a Akbar nel 1556. Nel 1616 l'imperatore Ǵiahāngīr vi ricevette l'ambasciatore del re Giacomo I. Nel giugno 1818 un trattato l'assegnò agl'Inglesi.
La città è situata in un bel bacino al piede della pittoresca collina Tārāgarh (m. 915 circa), ed è circondata da mura munite di cinque porte. É ben costrutta e possiede bei palazzi dalle ricche facciate, quale il Palazzo d'Akbar o Museo; un laghetto artificiale presso la Residenza; una bella moschea; la tomba di un santo musulmano, o dargah, venerata tanto dai maomettani quanto dagli hindù. È anche centro di officine meccaniche ferroviarie.