AIONE
Fu il terzo duca di Benevento, succeduto (641) dopo il lungo governo del padre Arechi I. La sua successione, voluta dagli stessi Beneventani, indipendentemente dalla designazione del re Rotari, attesta la tendenza autonomistica che i Longobardi meridionali ebbero fin dalle origini nei confronti della monarchia.
Paolo Diacono ricorda che A. non fu sano di mente, forse per un filtro propinatogli a Ravenna, nel viaggio di ritorno dalla corte di Pavia, dove il padre lo aveva inviato. Per questa ragione Arechi stesso gli avrebbe preferito nella successione i figli adottivi Radoaldo o Grimoaldo, che, alla morte del padre, il duca Gisulfo del Friuli, si erano trasferiti a Benevento.
Breve fu il ducato di A.: un anno e cinque mesi; peri (642), "per ingenium", in battaglia contro una schiera di Slavi che erano sbarcati a Siponto (Manfredonia) per far razzia di prigionieri. Ne vendicò la morte il fratello adottivo Radoaldo che sterminò i Dalmati e meritò di succedergli.
Fonti e Bibl.: Pauli Warnefridi Diaconi Historia Langobardorum, a cura di L. Bethmann e G. Waitz, in Monumenta Germ. Hist., Scriptores rerum Langobardicarum et Italica rum, Hannoverae 1878, I. IV, CC. 43 e 44; pp. 134 s., Chronica S. Benedicti Casinensis, ibid., Duces Beneventi, p.487; F. Hirsch, Il Ducato di Benevento sino alla caduta del Regno longobardo, Torino 1909, p. 20; A. Janialio, Saggi di storia beneventana, Napoli 1940, p. 49.