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Aimeric de Peguilhan

di Fabrizio Beggiato - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Aimeric de Peguilhan (Namericus de Peculiano)

Fabrizio Beggiato

Trovatore (secc. XII-XIII), tolosano, citato da D. fra i dictatores illustres in VE II VI 6. Secondo la biografia provenzale A. era figlio di un drappiere di Tolosa (Peguilhan è nella regione di Saint-Gaudens); nella sua vita errabonda fu ospite di diverse corti, fra cui quella del re " n'Anfos de Castella " (forse Alfonso IX di Castiglia), dove rimase a lungo; poi, probabilmente in seguito alla crociata contro gli Albigesi, lasciò la sua terra d'origine e si recò in Italia, dove fu presso Azzo VI d'Este (morto nel 1212) e Guglielmo Malaspina (morto nel 1220), la morte dei quali cantò in due planhs. Di questo trovatore rimangono circa cinquanta componimenti di vario genere, soprattutto canzoni.

Quella che D. cita, Si com l'arbres que per sobrecarcar (nei testi moderni Sicum l'albres que per sobrecargar), dedicata al re di Castiglia (cinque strofe, ciascuna di otto endecasillabi rimati ABBA CDDC, più una tornada di due versi) non si discosta dalla tematica amorosa tipica della lirica provenzale più tarda, ma mostra una struttura agilmente impostata sullo sviluppo di similitudini immaginose e di antitesi arricchite dall'uso frequente di iterazioni sinonimiche. La seconda strofa è occupata da una giustificazione, di tono sentenzioso, della follia amorosa, che non sembra rispondere agli ideali di D., poeta della rettitudine. D. scelse questa canzone in base a criteri di qualità stilistica; infatti la citazione di A., testimone di una tradizione giunta al suo estremo sviluppo formale più che creatore originale, rispondeva alle necessità dell'esemplificazione specifica (V. SI COM L'ARBRES).

A un verso (14) della canzone En greu pantais, "Qu' ieu fuig mon pro e vauc seguen mon dan ", è stato opportunamente accostato il v. 110 di If II a far lor pro o a fuggir lor danno.

Bibl. - Su A. de P., oltre alla bibl. fondamentale sui trovatori: The Poems of A. de P., edited and translated with introduction and commentar, by W P. Shepard and F.M. Chambers, Evanston (Illinois) 1950; W.P. Shepard, Studies for W.A. Read, Lousiana State University 1940, 174-182. Per i rapporti fra D., A. de P. e i trovatori provenzali in generale, vedi: H.J. Chaytor, The troubadours of D., Oxford 1902, 172-173; C. De Lollis, D. e i trovatori provenzali, in " Flegrea " I (1899) 322 ss.; E. Monaci, Poesie in lingua d'oc e in lingua d'oïl allegate da D. nel " De vulgari eloquentia", Roma 1909; E. Hoepffner, D. et les troubadours, in " Etudes italiennes " IV (1922) 193 ss.; H. Hauvette, D. et la poésie provençale, in La France et la Provence dans l'œuvre de D., Parigi 1929, 107 ss.; A. Schiaffini, Lingua e tecnica nella poesia d'amore dai Provenzali al Petrarca, in " Cultura neolatina " III (1943) 149 ss.; A. Viscardi, La poesia trobadorica e l'Italia, in Problemi e orientamenti, IV, Milano 1948, 1 ss.; A. Schiaffini, D. e i trovatori, in Letture del " De vulgari eloquentia " di D. (corso univ.), Roma 1959; S. Santangelo, D. e i trovatori provenzali, Catania 1921 (19592) (rec. di G. Bertoni, in " Giorn. stor. " LXXXII [1923] 372 ss.); R.M. Ruggieri, Tradizione e originalità nel lessico " cavalleresco " di D.: D. e i trovatori provenzali, in L'umanesimo cavalleresco italiano da D. al Pulci, Roma 1962, 67 ss.; G. Folena, Vulgares eloquentes. Vite e poesie dei travatori di D., Padova 1961; T.G. Bergin, Dante's Provençal Gallery, in " Speculum " XL (1965) 15 ss.

Vedi anche
Sordèllo Sordèllo. - Trovatore italiano in lingua provenzale (n. Goito 1200 circa - m. dopo il 1269). Ebbe vita avventurosa. Cominciò come giullare; fu presso Azzo VII d'Este, poi, a Verona, alla corte di Rizzardo Sambonifacio, di cui rapì la moglie, Cunizza da Romano (1226), per ricondurla alla casa paterna. ... Peire Vidal Trovatore provenzale (sec. 12º-13º), di Tolosa, celebrato dai contemporanei per la vivacità del suo spirito. Visse e operò presso molte corti provenzali e spagnole, viaggiò in Terrasanta, in Ungheria, fu a Genova, Pisa e Malta. Abbiamo di lui quarantatré canzoni (ricche di allusioni storiche e motivi ... Raimóndo VI conte di Tolosa Raimóndo VI conte di Tolosa. - Figlio (n. 1156 - m. 1222) di Raimondo V, cui successe nel 1194, continuò la politica paterna appoggiandosi alla borghesia contro i feudatarî, e sostenendo l'eresia catara (o albigese). L'uccisione del legato pontificio Pietro di Castelnau, che l'aveva scomunicato (1208), ... Arnaldo di Mareuil (provenz. Arnaut de Arnaldo di Mareuil). - Trovatore provenzale della seconda metà del sec. 12º, nato a Mareuil-sur-Belle, nella Dordogna. Si conoscono di lui poco più di trenta poesie, per la maggior parte canzoni amorose, due ensenhamenz e cinque epistole d'amore in versi.
Tag
  • DE VULGARI ELOQUENTIA
  • AZZO VI D'ESTE
  • LINGUA D'OC
  • UMANESIMO
  • TROVATORE
Altri risultati per Aimeric de Peguilhan
  • Aimeric de Peguilhan
    Enciclopedia on line
    Trovatore provenzale, nativo di Tolosa, di famiglia originaria di Peguilhan; svolse la sua attività fra il 1195 e il 1230 circa. Restano di lui circa quaranta canzoni, che piacquero a Dante e al Petrarca, giochi-partiti, serventesi, quattro compianti.
  • AMERIGO di Pegugliano
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Nato in Tolosa da un mercante di drappi, pare che cominciasse a comporre canzoni per la moglie di un suo concittadino, che non lo tollerò, e, venuti alle mani, rimase gravemente ferito da lui alla testa; A. fu bandito da Tolosa, e cercò ricovero in Catalogna presso Guglielmo di Berguedan, signore e ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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