AIGUN o Aihun (A. T., 97-98)
Nome manciù della città che i cinesi chiamano Hei-lung kiang cheng (ossia la città del fiume del drago nero, cioè il fiume Amur), sulla riva destra di questo fiume (v.). Aveva nel 1917 una popolazione (stimata) di 24.000 ab., nel 1924 di 32.000. Le sue case si stendono in una lunga fila di 9 km., lungo il fiume, fino al villaggio di Sachalin, posto in faccia alla grande città russa di Blagovesčensk. Col trattato di Aicun del 29 maggio 1858, rettificato nel 1860, la riva sinistra e la foce del fiume Amur sono state cedute dalla Cina alla Russia. La città subì gravi danni dai Russi nel 1900, in seguito al movimento dei Boxers.
Da un ventennio sono progettate varie ferrovie, p. es. quella Harbin-Aicun (500 km.). Il porto fluviale è aperto agli Europei per il trattato del 22 dicembre 1905 col Giappone. L'ufficio delle dogane è stato aperto nel luglio 1909. I proventi doganali percepiti nel 1917 furono di 79 mila taels; nel 1922, 109 mila, nel 1923, 40 mila; nel 1925, 31 mila. È importante l'esportazione dell'oro che proviene dalle importanti miniere vicine; furono esportate (in once troy, di 31, 10 grammi) nel 1915, 236 mila once, nel 1916, 281 mila, nel 1920, 118 mila, nel 1923, 136 mila, nel 1924, 115 mila, nel 1925, 146 mila.