AḤMED MIDḤAT
. Circasso di nascita, nato nel 1841, morto nel 1915 (?), fu uno egli scrittori più fecondi e versatili della letteratura turca moderna. Creatore del tipo di romanzi alla francese, nei quali ingegnosamente seppe introdurre lo stile familiare dei narratori pubblici (meddāḥ), le sue opere, appartenenti ai più svariati generi letterarî, si contano a centinaia. Romanzi storici sono: Per la seconda volta al mondo (del tempo di Selīm III); Suleimān di Mossul (lotte fra imperatori bizantini e principi musulmani di Anatolia), ecc. Novelle di soggetto nazionale sono: La signora Durdāne, in cui è abilmente ritratta la vita notturna di Gàlata, Un angelo in terra, storia di un amore sfortunato, che sollevò molte critiche; Il matrimonio, requisitoria contro il matrimonio alla turca, ecc. Novella umoristica sulla vita della capitale è Platone Bey e Raqīm Efendī. Suoi sono pure alcuni drammi (Nobiltà circassa, La ballerina, ecc.), che furono rappresentati con buon successo, e molti compendî di storia economica nazionale, ecc., che ebbero grande diffusione. Di ritorno dal congresso degli orientalisti di Stoccolma (1885), ove rappresentò la Turchia, pubblicò Un giro in Europa, in cui, pur riconoscendo l'importanza culturale dell'Europa, rileva i lati biasimevoli della vita occidentale. Avversario della filosofia di Schopenhauer, in cui egli vedeva un'esaltazione del deprimente nirvāṇa indiano, cercò di suscitare nel popolo l'amore al sapere, e di eliminare la contraddizione fra islamismo e progresso. Una serie di monografie storiche, da lui pubblicate sotto il titolo Il creato, gli valse nel 1908 la nomina a professore di storia nell'università di Costantinopoli.