AḤMED I
. Sultano ottomano (1603-1617), 14° della serie. Figlio del sultano Meḥmed III (1595-1603), nacque a Magnesia il 18 aprile 1590 (altri ritengono nel 995 dell'ègira = 1587-1588), e salì al trono il 18 regeb 1012 (= 22 dicembre 1603), succedendo al padre.
Il suo regno fu dapprima occupato dalla guerra contro l'Austria, iniziata fin dal 1593 dal sultano Murād III per gl'incidenti alle frontiere della Croazia e dell'Ungheria, e continuata poi da Meḥmed III. La guerra rivelò la decadenza militare degli Ottomani, ormai deboli di fronte alle truppe che militavano al servizio dell'imperatore d'Austria. Aḥmed I iniziò subito trattative per la pace, che fu conclusa l'11 novembre 1606 (Pace di Zsitvatorok). I Turchi s'impegnarono a rispettare i confini e ad impedire le aggressioni contro i sudditi dell'Impero.
Anche con la Polonia e con la Persia scoppiarono sotto Aḥmed I conflitti, ch'egli non giunse in tempo a vedere risolti. In Anatolia la sicurezza delle popolazioni e la stessa autorità della Porta erano annullate dal pullulare di bande brigantesche, che devastarono le regioni di Diyārbekr e di Angora e fianco di Brussa. In Siria l'emiro druso Fakhr ad-Dīn (v.) aveva formato un principato indipendente e stretto alleanza col duca di Toscana. Le spedizioni dei generali ottomani, specie del valoroso Murād Pascià e di Nasūh Pascià, valsero a rimettere un po' d'ordine nel paese sconvolto.
Sotto Aḥmed I la marina ottomana compì alcune crociere nel Mediterraneo; si distinse il Qapūdān Khalīl Pascià, il quale nel 1609 catturò alcune galere cristiane, e nel 1613 tentò uno sbarco a Malta, proseguendo poi per Tripoli, ove fece impiccare il ribelle Ṣafar Dāy. Nel luglio del 1615 la Porta firmò un trattato di commercio con l'Austria. Aḥmed I morì giovanissimo a 28 anni, il 22 novembre 1617. È sepolto nella türbeh (mausoleo) della moschea nota con il suo nome e famosa per i sei snelli minareti, da lui fatta edificare tra il 1610 e il 1617 presso Santa Sofia, di fronte all'Ippodromo (Āt Meidān). Fece restaurare le mura del tempio della Ka‛bah alla Mecca. Non mancò d'energia, benché subisse le influenze dei consiglieri e dei funzionarî del ḥarem. Il successore Muṣṭafà I, suo fratello, regnò solo tre mesi; dopo di lui salì al trono ‛Osmān II, figlio di Aḥmed I.
Bibl.: Sagredo, Memorie istoriche de' Monarchi ottomani, 5ª ed., Venezia 1697, pp. 565-595; J. v. Hammer, Geschichte des osmanischen Reiches, 2ª ed., Pesth 1834-1836, II, pp. 672-768; N. Jorga, Geschichte des osmanischen Reiches, Gotha 1911, I, pp. 337-355. Tra gli storici ottomani: Na'imā, Ta'rīkh, I, 3ª ed., p. 343 seg.; Aḥmed Rāsim, ‛Othmanlī Ta'rīkhī, Costantinopoli 1910, I, pp. 432-472; Kāmil Pascià, Ta'rīkh-i siyāsī-i dewlet-i ‛aliyyeh-i othmaniyyeh, Costantinopoli 1909, II, pp. 2-26.