AḤMAD SHĀH (\arabo\)
H Famoso sovrano dell'Afghānistān (dal 1160 dell'ègira = 1747 d. C. al 1187 - 1773), fondatore della dinastia Durrānī, che tenne il potere fino al 1842. Generale dello scià di Persia Nādir (v.), dopo la rivoluzione in cui questi perì assunse appena venticinquenne il dominio dell'Afghānistān, staccatosi dalla Persia alla morte del grande conquistatore, e s'intitolò "shāh", atteggiandosi, con tale denominazione, a pretendente al trono di Persia. In realtà riuscì ad annettersi temporaneamente alcune provincie della Persia orientale, ma non mai ad occupare né interamente né stabilmente quel paese, dove, attraverso una serie di guerre civili, finì più tardi col prevalere la dinastia dei Kagiari (Qāgiār; v.). Aḥmad Shāh proseguì verso l'India la politica di conquista di Nādir Shāh, profittando della persistente debolezza della dinastia mongola, e in sette spedizioni si spinse fino al centro del paese, riportando enorme bottino; ma nemmeno sull'India egli stabilì un dominio regolare, anche perché gli eserciti dei Sikh e dei Mahratti opposero valida resistenza al progredire dell'invasione afghāna. Aḥmad Shāh fu un grande condottiero, ma gli mancarono le doti dell'uomo politico, sicché non gli riuscì, nonostante ripetute vittorie, di mantenere le sue conquiste. Tuttavia egli seppe suscitare negli Afghāni il sentimento della propria nazionalità, e deve essere pertanto considerato come il fondatore dello stato afghāno.
Bibl.: Enciclopedia dell'Islam, Leida 1908 e segg. (in edizioni francese, inglese, tedesca), I, pp. 214-216; v. anche afghānistān.