AHLEFELDT-LAURWIG, Elise, contessa d'
Nacque il 17 novembre 1788 nel castello di Trannekær, nell'isola di Langeland (Danimarca), morì a Berlino il 20 marzo 1855. Danese per nascita, ebbe dalla madre, nativa del Holstein, un'educazione tedesca. Cresciuta, dopo il divorzio dei genitori, nella solitudine della casa materna, al culto della patria, della poesia, dell'arte, perseguì per tutta la vita il suo romantico sogno d'un amore fondato nella piena comunione spirituale: ond'ella ci appare, nel dissidio tragicamente vissuto fra l'ideale e la realtà, come il tipo perfetto della donna romantica. Sposò nel 1810, contro il volere del padre, il maggiore von Lützow, e gli fu al fianco, instancabile, durante l'arruolamento del corpo volontario e nelle campagne del 1813, '14, '15. Ma, finita la guerra e stabilitasi col marito a Münster, presto s'avvide che il Lützow, natura di soldato, non poteva comprendere i suoi più profondi bisogni spirituali. Fu allora che trovò in Carlo Immermann il tormentato poeta del Mürchhausen, l'anima sorella. Separatasi nel 1825 dal marito, seguì l'amico a Magdeburgo e a Düsseldorf, ma, fedele all'ideale romantico del libero amore, non volle sposarlo. Quando l'Immermann, nel 1839, si unì in matrimonio con la giovane Marianne Niemeyer, Elise, dopo un viaggio in Italia, si stabilì definitivamente a Berlino. Nella Giovanna degli Epigonen, nella protagonista del Cardenio und Celinde ella vive ancora, per virtù del suo poeta, la vita dell'arte (v. immermann).
Bibl.: L. Assing, Gräfin Elise von Ahlefeldt, Berlino 1857; E. v. Hohenhausen, Berühmte Liebespaare, Lipsia 1895; H. Maync, Gräfin Ahlefeldt im Leben Lützows und Immermanns, in Internationale Monatschrift, XI (1916).