AHAR
Villaggio presso la stazione ferroviaria di Udaipur (Rajputana sud-orientale), noto in iscrizioni medievali come Aghatapura; ha dato nome ad un tipo di cultura calcolitica caratterizzata da una ceramica nera-e-rossa, cultura identificata poi in un gran numero di altri siti nei distretti di Udaipur, Chitorgarh, Bhilwara e - solo marginalmente - Mandasor.
Gli scavi furono iniziati nel 1952, con scarso successo, dall'Archaeological Department del Rajasthan, ripresi nel 1954 e 1955, quindi continuati - ad opera dello stesso Dipartimento, dell'Università di Poona e dell'Università di Melbourne - nel 1961.
Sono state proposte diverse periodizzazioni; l'analisi basata sul radiocarbonio ha fornito una data intorno al 2000 a. C. per l'inizio del periodo I; l'apparizione della ceramica nera-e-rossa con decorazione dipinta in bianco, caratteristica di A., sarebbe invece da porsi intorno al 1790 a. C., cronologia che sembra confermata a Navdatoli. Ma l'ipotesi che considerava A. come centro di diffusione di questa ceramica sembra ora fortemente scossa dalle date accertate per Lothal e Rangpur (III millennio a. C.). L'importanza di questa ceramica, caratterizzata da una particolare forma di cottura (inverted firing), è dovuta alla possibilità che essa offre di collegare secondo una linea evolutiva diversi livelli, dal periodo di Harappa alla comparsa della Northern Black Polished Ware, nonché diverse culture, da Harappa alle culture megalitiche dell'India meridionale.
Tutta la successione tipologica della ceramica di A. e le sue connessioni stratigrafiche attendono una sistemazione. R. C. Agrawala (apud Rao) ha distinto tre principali fasi di occupazione: i periodi I e II rappresentano una cultura calcolitica, il periodo III copre invece i primi tre secoli dell'èra nostra ed è inserito nel comune contesto dell'India storica. È stato osservato che la ceramica nera-e-rossa di A. differisce da quella analoga di Lothal e Rangpur nelle forme, nella decorazione dipinta e nel trattamento della superficie.
Per quanto concerne l'economia dei due periodi calcolitici, il rinvenimento di ossa di animali e di pestelli, mortai e macine a mano documenta un'alimentazione a base sia di carne sia di granaglie. Il rame sembra essere stato in uso ad A. fin dall'inizio (asce senza foro di inserzione) restando alla base della sua economia fino alla comparsa del ferro, avvenuta solo verso il III-II sec. a. C.
Scarsissimi i reperti litici (microliti).
Bibl.: Indian Archaeology, 1954-55, p. 14 s.; ibid., 1955-56, p. 11; ibid., 1956-57, p. 8; M. Wheeler, Early India and Pakistan to Ashoka, Londra 1959, p. 165 s.; H. D. Sankalia, Indian Archaeology Today, Bombay 1962, p. 77 ss.; S. B. Deo, The Potter's Tecnique in Proto-Historic Ahar, in Bull. of the Deccan College Research Institute, XXII, 1961-62 (1963), pp. 105-11; H. D. Sankalia, Beginnings of Civilization in Rajastan, in The Researcher, A Bull. of Rajahstan's Arch. and Museums, I, 1962, pp. 4-15; id., in Ill. London News, 1° sett. 1962; S. R. Rao, Excavations at Rangpur and Other Explorations in Gujarat, in Ancient India, 18-19, 1962-63, p. 108 s.; 199 s.; Indian Archaeology, 1961-62 (1964), p. 45 ss.; Y. D. Sharma, in Archaeological Remains, Monuments and Museums, Nuova Delhi, 1964, I, p. 17 ss.; K. N. Dikshit, Harappa culture and its aftermath, in Archéocivilisation, N. S., 3-4, 1967, p. 27-36; B. e R. Allchin, The Birt of Indian Civilization, Harmondsworth 1968, p. 183 s., e passim.