aguglia
" Ago ", " agucchia ", dal provenzale agulha derivato dal latino volgare acucula, diminutivo di acus (cfr. Mazzeo Lo grande valore 30 " come fa la calamita / quando l'agulglia tira "). È attestato solo in Fiore XLIX 2 Com'era gito il fatto ebbi contato / a motto a motto, di filo in aguglia, dove la locuzione avverbiale ‛ di filo in a. ' vale " puntualmente " (come per ‛ filo e per segno ') e si aggiunge, come pleonasmo intensivo, alla precedente a motto a motto.