AGRUMI (II, p. 6; App. I, p. 75; II, 1, p. 98)
La produzione degli agrumi nel mondo ammontava a 15,1 milioni di tonnellate nella media 1948-52, e, balzata a 17 nel 1953, si è mantenuta poi dal 1955 al 1957 sui 18,1, e ha raggiunto i 19,4 milioni di tonnellate nel 1958. Il gruppo più importante è costituito dall'insieme degli aranci, dei mandarini e delle clementine, con circa 80% del totale degli agrumi. Il rimanente 20% è diviso quasi in parti uguali dal gruppo dei limoni e delle limette, e da quello dei pompelmi, con leggera prevalenza, negli ultimi anni, del gruppo dei limoni.
Nella graduatoria dei paesi produttori di agrumi il primo posto è occupato dagli S. U. A. con più del 40% della produzione mondiale nella media 1948-52 e negli anni 1953,1955 e 1956, e con solo il 35% negli anni 1957 e 1958; la diminuzione percentuale in questi ultimi due anni è dovuta in buona parte all'aumento della produzione dell'insieme degli altri paesi. La produzione statunitense è composta generalmente per circa il 70% di aranci e mandarini, per il 20% cira di pompelmi e solo per il 7% circa di limoni. Il secondo posto appartiene al Brasile, la cui produzione consiste nella maggior parte in aranci e mandarini.
Segue la Spagna al 3° posto e l'Italia al 4°. Mentre nella Spagna la produzione dei limoni costituisce una parte relativamente piccola del totale degli agrumi, in Italia più di 1/3 della produzione agrumaria è dato dai limoni. L'Italia infatti è il secondo paese produttore di limoni del mondo, superato solo dagli Stati Uniti. Importanti produttori di agrumi sono inoltre Giappone, Messico, Argentina, Israele e Algeria.
Parallelamente alla produzione, ha avuto un forte aumento anche il commercio degli agrumi tra il 1948 e il 1958. La concorrenza tra i paesi esportatori per la conservazione dei mercati acquistati e per aprirne dei nuovi diventa sempre più accanita.
L'esportazione mondiale di agrumi è passata da circa 2 milioni di t in media negli anni 1948-52 a ben 2,9 milioni nel 1957 e 3,i nel 1958. Nel quinquennio 1948-52 e negli anni 1953 e 1955, la Spagna occupava il primo posto nell'esportazione mondiale di agrumi, seguita dagli Stati Uniti. Questi tennero il primo posto solo per il 1956 e 1957 per cederlo di nuovo alla Spagna nel 1958. Il 3° posto è tenuto dall'Italia. Se ci riferiamo, invece che all'insieme degli agrumi, al gruppo di aranci e mandarini, la Spagna occupa il 1° posto nel 1958 con una esportazione di 732 mila t seguita da Israele e dal Marocco (ex zona francese). Data la relativamente forte produzione italiana dei limoni, nell'esportazione di questo prodotto l'Italia occupa saldamente il primo posto seguita dagli Stati Uniti. Per i pompelmi il primo posto compete agli Stati Uniti seguiti da Israele. In quanto all'importazione di agrumi, i principali importatori sono la Francia, la Germania occidentale, il Regno Unito e il Canada. Nella tabella sul commercio mondiale riportiamo le esportazioni e le importazioni mondiali di agrumi, ripartite per generi, con qualche paese di maggiore importanza nel commercio mondiale.
Oltre ai 4 paesi esportatori che figurano nominalmente nella tabella, fra gli altri paesi grandi esportatori sono degni di rilievo, con notevoli esportazioni annue di aranci e di mandarini, l'Algeria, il Marocco (ex ona trancese) e l'Unione Sudafricana. Quest'ultimo paese esporta anche circa 10 mila t annue di pompelmi. Differente è la situazione dei paesi importatori. Tra i paesi importatori non ricordati nella tabella sono da segnalare l'Unione Belga-Lussemburghese (importazione superiore a 100 mila t di aranci e 10 mila di limoni), i Paesi Bassi, la Norvegia, la Svezia e la Svizzera. È degna di rilievo anche l'importazione agrumaria dell'URSS, ammontante in questi ultimi anni a circa 90-100 mila tonnellate annue, tra aranci e mandarini. Tra gl'importatori di agrumi figurano inoltre Hong Kong, la Malesia, Singapore, la Siria e la Nuova Zelanda.
Italia. - Lo sviluppo della produzione agrumaria dell'Italia negli ultimi anni è riassunto nei seguenti indici ufficiali di produzione. Ponendo uguale a 100 la produzione media 1934-38, gli indici corrispondenti, per 1953-56, 1955-56, 1956-57 e 1957-58 sono rispettivamente 144,2; 141,6; 120,8; 119,5. Si ha quindi un continuo marcato declino della produzione. Tuttavia nell'ultima campagna essa si mantenne superiore del 19,5% a quella del 1934/38. L'agrumicoltura italiana ha urgente necessità di un potenziamento nel campo tecnico sperimentale e di aggiornamento fitosanitario; essa costituisce una branca importante dell'agricoltura italiana, in vista del Mercato comune e in vista del continuo aumento dei redditi unitarî nei paesi importatori. Il valore delle esportazioni italiane totali di agrumi negli ultimi 4 anni ha oscillato tra 32 (1955) e 42 (1957) miliardi di lire. Nella tabella seguente raccogliamo i dati relativi ai quantitativi e al valore delle esportazioni negli ultimi 3 anni.
È ufficialmente stabilito che per la media 1952-55, la quota parte dell'esportazione rispetto alla produzione rappresentava il 25,4% per gli aranci, il 30,1% per i mandarini, il 56,4% per i limoni e il 2,7% per gli altri agrumi.
Bibl.: Atti del Convegno nazionale agrumario, Palermo, 7-8 aprile 1956; H. Harold Hume, Citrus Fruits, New York 1957; FAO, Italian National Committee 1958 Report, Roma 1958.