AGRIPPA I (Marco Giulio Agrippa)
Re della Giudea, vassallo di Roma, figlio di Aristobulo (figlio di Erode il Grande) e di Berenice, nacque nel 10 a. C., e fu educato in Roma. Egli trascorse parte in Italia e parte in Palestina la sua giovinezza dissipata e piena di avventure. Un periodo di vita fortunata s'iniziò per lui quando, alla morte di Tiberio (37 d. C.), gli successe Caligola, a lui legato da vincoli di amicizia e da sentimenti di gratitudine: il nuovo imperatore gli diede un territorio in Siria e titolo di re. Recatosi in Siria per ordinare lo stato (38), A. ebbe da Caligola nuovi territorî: la Galilea e la Perea; ritornò quindi a Roma per ottenere da Caligola la revoca dell'ordine di collocare l'effigie imperiale nel tempio di Gerusalemme; ucciso Caligola dai pretoriani (41), contribuì all'elezione di Claudio, e ne ebbe in compenso la Giudea: così divenne signore di tutto il paese su cui aveva dominato Erode. Sia nella vita privata, sia in quella pubblica, si mostrò, dopo la sua assunzione al trono di Giudea, scrupoloso nell'osservanza della legge ebraica, e per questo e per la mitezza del suo carattere si acquistò la simpatia del popolo giudaico. Fuori dei confini della Giudea, non disdegnò l'ellenismo: delle sue monete, quelle coniate in Gerusalemme non portano immagini, quelle coniate altrove portano la sua effigie o quella dell'imperatore. Egli perseguitò i capi del movimento cristiano, iniziò nella capitale opere di fortificazione, che poi furono interrotte per ordine dei Romani, e fece il tentativo, mandato pure a vuoto dai Romani, di formare una lega dei principi vassalli di Roma. A. morì improvvisamente nel 44 a Cesarea di Palestina, e lasciò un figlio e tre figlie.
Bibl.: Schürer, Gesch. des jüdischen Volkes, 3ª-4ª ed., Lipsia 1901, pp. 549-564; Rosenberg, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, coll. 143-146.