agranulocitosi
Nome dato a sindromi acute o croniche, caratterizzate da una diminuzione notevolissima, fino alla scomparsa, dei leucociti polinucleati, o granulociti. L’a. si distingue in centrale e periferica. Le forme centrali possono essere dovute a interessamento isolato della serie granuloblastica (soprattutto da farmaci ma anche idiopatico), oppure a interessamento globale del midollo per malattie neoplastiche o immunitarie; l’a. periferica è in genere dovuta a ipersplenismo. Molti farmaci sono responsabili delle forme immunitarie, per es. il piramidone e simili, la dintoina, il cloramfenicolo, i sulfamidici, gli antimalarici: il farmaco agisce da aptene, si lega a una proteina del siero e provoca la formazione di anticorpi; la successiva introduzione del farmaco scatena la reazione immunitaria che coinvolge i granulociti e i granuloblasti. Sul piano clinico la forma acuta decorre con febbre elevata, nausea, ipersudorazione, vomito, prostrazione, lesioni necrotiche alle mucose. La terapia richiede trasfusioni di sangue, la somministrazione di sostanze che stimolano l’attività midollare, di cortisonici, di antibiotici. Nelle forme immunoallergiche è tassativa la sospensione del farmaco.