Kristof, Agota
Kristóf, Ágota. – Scrittrice ungherese naturalizzata svizzera (Csikvád 1935 - Neuchâtel 2011). In seguito all’intervento dell’Armata rossa in Ungheria (1956), è fuggita con il marito e la figlia in Svizzera, dove è vissuta fino alla morte. Temi centrali della sua produzione letteraria sono la guerra, l’esilio, la solitudine, nonché la condizione esistenziale dell’erranza, affrontati con una prosa secca e tagliente che utilizza esclusivamente la lingua francese (appresa a fatica e mai padroneggiata del tutto). Il successo internazionale le giunge con Le grand cahier (1987; trad. it. Quello che resta, 1988), che confluirà insieme a La preuve (1988; trad. it. 1989) e Le troisième mensonge (1991) nella Trilogie (1999; trad. it. Trilogia della città di K., 1998), riconosciuto capolavoro letterario di K., stampato in oltre 30 paesi. Del 2004 è l’autobiografia L’analphabète. Récit autobiographique (2004; trad. it. 2005), seguita dalla raccolta di racconti brevi C'est égal (2005; trad. it. La vendetta, 2005) e dai due racconti di Où es-tu Mathias? (2006; trad. it. 2006), dove tornano le ossessioni della scrittrice: l’infanzia e la sua terrificante lungimiranza, la disperazione assoluta nei confronti della vita, l’inganno delle parole, la diluizione del tempo, ma anche lo humour e il sogno. Si ricorda anche Hier (1995; trad. it. 1997), che ha ispirato il regista S. Soldini per il film Brucio nel vento (2002).