FORTUNIO, Agostino
Monaco camaldolese, nacque a Fiesole nella prima metà del XVI secolo. Secondo le notizie riportate dagli Annales camaldulenses, entrambi i genitori erano originari di Firenze e appartenevano a stirpi illustri. Appena nato, forse in seguito alla morte del padre, il F. venne abbandonato nell'orfanotrofio fiorentino degli Innocenti, dove ricevette un'educazione nelle discipline liberali e il cognome di Fortunio. Uscito dall'orfanotrofio, entrò nel collegio di Pisa, dove rimase per cinque anni a spese del duca di Firenze, Cosimo I, come afferma lo stesso F. nella dedica delle Historiarum camaldulensium, e dove ebbe l'opportunità di approfondire gli studi linguistici e letterari. Terminati gli studi, tornò a Firenze ed esercitò dapprima la professione di notaio, poi quella d'avvocato. Entrò quindi nel convento di S. Maria degli Angeli dove pronunciò i voti il 15 giugno 1558, quando era priore p. Benedetto da Volterra. Trascorse il resto della vita nel rispetto della disciplina monastica dedicandosi agli studi storici e letterari. Morì nel 1596, in età poco avanzata, a Firenze, nel convento di S. Maria degli Angeli.
L'attività letteraria del F. si svolse essenzialmente nell'ambito della storia religiosa e della agiografia. La sua opera più importante, frutto di quindici anni di "improbo labore", di frequenti viaggi, di ricerche e di studi eruditi presso gli archivi dei cenobi camaldolesi, va ravvisata nei libri Historiarum camaldulensium, composti su invito del prefetto supremo dell'Ordine Antonio Pisano ed editi in due parti: la prima, composta di tre libri, venne pubblicata a Firenze nel 1575, per i tipi di Bartolomeo Sermartelli e fu dedicata al granduca Francesco de' Medici, la seconda, il IV e V libro, fu stampata nel settembre del 1579 a Venezia presso l'officina tipografica dei fratelli Domenico e Giovanni Battista Guerra e fu dedicata al cardinale Tolomeo Galli, patrono dell'Ordine camaldolese.
La prima parte, caratterizzata dall'abbondanza di erudizione, contiene una breve trattazione sull'origine degli Ordini religiosi, regolari e militari, e sulla fondazione dell'Ordine camaldolese. Contiene inoltre la biografia di Ambrogio Traversari, celebre umanista, generale dell'Ordine inviato da papa Eugenio IV al concilio di Basilea, di Ferrara e di Firenze, dove venne incaricato della stesura del decreto di unione tra la Chiesa cattolica e quella greco-ortodossa. Seguono poi notizie documentarie sulla rinascita degli studi letterari a opera del granduca Cosimo I. Nella seconda parte il F. narra l'origine del cenobio di Camaldoli, la conversione di s. Romualdo, fondatore dell'Ordine, l'istituzione e lo sviluppo degli altri monasteri, alcune biografie delle personalità monastiche esemplari, tra le quali di grande rilevanza fu quella su Pier Damiani.
Gli studiosi di storia ecclesiastica apprezzarono l'opera storiografica del F., al quale riconobbero il merito di aver raccolto per la prima volta in un'unica opera tutte le notizie sull'origine, la storia, le illustri personalità e le opere dell'Ordine camaldolese, preservandole così dall'oblio e dall'usura del tempo. La validità dell'opera storiografica del F. è attestata dal fatto che essa costituisce il costante punto di riferimento per le successive storie dell'Ordine camaldolese, compresi gli Annales camaldulenses, che riconoscono i libri Historiarum camaldulensium come "primus parens".
Il F. scrisse inoltre la Translatio corporis sanctissimi patris Romualdi camaldulensium Ordinis institutoris, edita nel 1562 a Venezia presso la tipografia di Francesco Rampazzetto e a Firenze presso i Giunta; lo stesso autore tradusse quest'opera in volgare pubblicandola nel 1563 a Firenze presso Lorenzo Torrentino con il titolo Translazione del corpo di s. Romualdo fondatore del sacro heremo et Ordine di Camaldoli. Nel 1568 presso la tipografia di B. Sermartelli (ibid.) pubblicò Vita et miracula sanctorum Christi confessorum Iusti e Clementis, contenente anche la vita di s. Ottaviano e le imprese e il martirio di altri santi. Nel 1583 diede alle stampe per i tipi dello stesso la Vita beati Thomae de Costacciario, accompagnata da un inno dedicato al beato, e la Cronichetta del Monte San Savino di Toscana, dedicata al granduca Francesco de' Medici, dove, utilizzando come fonti le opere storiografiche di Giovanni e Matteo Villani, ricostruisce la storia della cittadina toscana e raccoglie importanti notizie erudite sulle famiglie illustri, tra cui la stirpe dei Del Monte. Pubblicò nel 1586 la traduzione in italiano della Vita di s. Romualdo scritta da s. Pier Damiani presso i Giunti di Firenze, nel 1591 Carmina, poesie di argomento devozionale, presso la tipografia G. Marescotti (Firenze), nel 1592 l'Apologiacontra autorem Historiae Romualdinae Lucam Hispanum, risposta all'opera di p. Luca eremitano che aveva dimostrato la falsità di parecchi miracoli riportati nell'Historiarumcamaldulensium. Le ultime opere edite dal F. sono Vita beatorum Silvestri Iacobi Gerii et Pauloe Ordinis camaldulensium e La Vita del beato Silvestro Monaco converso del monastero camaldolense degli Angioli di Firenze, e della beata Paola badessa di Cafaggiuolo, le quali si aggiungono per retrattazione all'Istorie camaldolesi, stampate a Firenze nel 1595, sempre per i tipi del Marescotti. Scrisse inoltre altre opere di argomento religioso e devozionale che si trovano manoscritte presso il convento di S. Maria degli Angeli a Firenze.
Fonti e Bibl.: Annales camaldulenses…, a cura di G. Mittarelli - A. Costadoni, Venetiis 1762, VIII, cc. 147 n. XXXIX, 158 n. XLIX, 189 n. XI; G. Negri, Istoria degli scrittori fiorentini, Ferrara 1722, p. 6; D. Moreni, Bibliografia storico-ragionata della Toscana, Firenze 1805, pp. 390 ss.; Id., Annali della tipografia fiorentina di Lorenzo Torrentino, Firenze 1819, pp. 376 s.