DIRUTA, Agostino
Nacque a Perugia probabilmente nell'ultimo decennio del sec. XVI.
Nipote e discepolo di Girolamo Diruta - come egli stesso dichiara nelle sue Sacrae cantiones (Venezia 1617) -, fu frate nell'Ordine degli agostiniani e baccelliere in teologia. Nel 1617 era organista della chiesa di S. Stefano a Venezia e dal 1620 fu al servizio della "magnifica cornunità" di Asolo "per maestro di cappella & organista", dove rimase per almeno due anni, come apprendiamo dalla dedica a Giovanni Pasino delle Messe concertate (Venezia 1622). Dal maggio 1630 fu organista e maestro di cappella nella chiesa di S.Agostino annessa al convento eremitano di Roma, come si evince dalla data apposta alla dedicatoria dell'Op. X. Il D. rimase nel convento romano fino agli inizi di maggio 1634, dato che il 5 di quel mese gli vennero liquidati quarantadue scudi per il servizio prestato. Assunse poi la carica di maestro di cappella nel duomo di Gubbio, mantenendola non oltre il 10 febbr. 1636, data in cui divenne maestro di cappella il padre agostiniano Giovan Battista Vincioli. Nel 1638-39 i documenti lo segnalano di nuovo a Gubbio come organista del duomo, dove contemporaneamente il fratello Bernardino dirige la cappella.
Il 27 dic. 1641 il D. venne nominato maestro di cappella della cattedrale di Narni, con l'offerta di rimanervi due anni anziché uno solo - come d'uso con i predecessori - grazie alle sue "ottinie qualità" e ad una raccomandazione del cardinale U. Carpegna. Rimase comunque a Narni non oltre il 26 marzo 1642, data in cui venne eletto suo successore Domenico Borgiani. Ritornò a servire come organista il duomo di Gubbio, ricoprendo l'incarico fino al 12 luglio 1643. Dal gennaio 1646 era di nuovo presente nel convento degli agostiniani a Roma e tornò ad esercitare le funzioni di organista e di maestro nella chiesa di S.Agostino, dove all'epoca la cappella musicale era probabilmente formata da alcuni dei frati del convento stesso particolarmente versati nel canto e nella musica. A Roma rimase fino ai primi mesi del 1647; il 12 marzo fu infatti eletto maestro di cappella del duomo di Rieti. Il D. lasciò Rieti nel maggio 1650; venne nuovamente eletto allora maestro di cappella della cattedrale di Narni, incarico in cui fu riconfermato nel giugno 1651 e nell'agosto 1652.
Il D. lasciò Narni prima del 9 febbr. 1653, giorno in cui venne chiamato a succedergli Giuseppe Peranda, per tornare a dirigere una seconda volta la cappella del duomo di Rieti, restandovi in carica fino a tutto il febbraio 1656. Dopo questa data abbiamo notizia soltanto di una sua occasionale presenza a Narni, dove diresse le musiche per la festa del patrono S. Giovenale il 3 maggio 1656.
Morì dopo il 3 maggio 1656. R. Sabatini indica nel luglio 1656 la sua data di morte e gli assegna il cognome Venturi - da noi mai riscontrato neppure sulle sue firme autografe - senza tuttavia fornire alcun supporto documentario al riguardo.
Il D. è da ricordare per la ricca produzione data alle stampe; nei trent'anni che vanno tra il 1617 e il 1647 pubblicò infatti ben ventuno raccolte a stampa, la cui apparizione fu concentrata nel periodo della sua attività in Veneto (nove opere negli anni 1617-1630) e nei due soggiorni romani (sei opere negli anni 1630-33 e quattro o forse cinque negli anni 1646-47).Le opere pervenuteci comprendono tutte, tranne una (l'Op. XX, dedicata all'allora cardinale Camillo Pamphili), musica sacra da una a cinque voci. Le composizioni sono spesso raccolte, con chiari intenti pratici, secondo i diversi uffici religiosi (messe, vespri, compiete); troviamo poi ulteriori "mute" di salmi in vari stili ("intieri", "spezzati" o "concertati") e di inni per i vespri di tutto l'anno, oltre ad alcune raccolte di mottetti tra le quali se ne distingue per originalità una (l'Op. X) contenente il proprium di alcuni santi dell'Ordine agostiniano (S. Guglielmo, S. Chiara da Montefalco, S. Agostino, S. Nicola da Tolentino, S. Monica), pubblicata immediatamente dopo il suo arrivo a Roma nel convento eremitano.
Il repertorio esemplificato nelle raccolte del D. appare prevalentemente in stile "concertato" a poche voci, caratterizzato da una condotta melodica agevole e di segno tutt'altro che virtuosistico; tale scelta stilistica riflette probabilmente, più che un tratto peculiare dell'autore, l'intento di dare alla luce una produzione per lo più destinata all'uso di modeste cappelle - del genere di quelle che lo stesso D. si trovò spesso a dirigere in piccoli centri italiani -, anche se cappelle di maggiore rilevanza non disdegnarono l'acquisto di sue opere. La sua produzione sembra aver incontrato buon successo e notevole diffusione a giudicare dai numerosissimi esemplari delle sue opere giunti fino a noi, benché non di rado mancanti di alcuni libri-parte.
Opere: Sacrae cantiones singulis binis ternis quaternisque vocibus concinendae, una cum basso continuo pro organo, Op. I, Venezia, G. Vincenti, 1617; Davidis exultantis cantica, Op. II, 1-3 voci, ibid. 1618 (ora dispersa; cfr. Eitner, p. 208); Messe concertate a cinque voci [... ] con il basso continuo per l'organo, ibid., A. Vincenti, 1622; Compieta concertata con l'antifone della B. V. e con un Miserere a versetti concertato alla romana a cinque voci con il basso continuo per l'organo, Op. V, ibid. 1623; Sacri motetti a gloria di Giesù et ad honore di Maria a una et due voci [... ] libro primo, Op. VI, ibid. 1630; Sacri motetti [... ] a una, due e tre voci con il basso continuo per l'organo [... ] libro secondo, Op. VII, ibid. 1630; Messa e vespero a cinque voci con il basso continuo per l'organo, Op. IX, ibid. 1630; Sacrae modulationes eremitici Ordinis divorum [... ] binis, ternis, quinis, senis, septenis, octonis vocibus decantandae, Op. X, Roma, P. Masotti, 1630; Salmi intieri a quattro voci per il vespero, con il basso per l'organo se piace, Op. XII, ibid. 1630; Messe concertate a cinque voci con il basso continuo per l'organo ... libro secondo, Op. XIII, ibid., G. B. Robletti, 1631; Messe a quattro et a cinque voci concertate con il basso per l'organo ... libro terzo, Op. XIV, ibid., P. Masotti, 1631; Viridarium Marianum in quo Deiparae Virginis letaniae et hymni quaternis, quinis, senisque vocibus, una cum basso ad organum decantantur, Op. XV, ibid., G. B. Robletti, 1631; Psalmi vespertini ternis vocibus [...] liber secundus, Op. XVI, ibid., P. Masotti, 1633; Davidicae modulationes et litaniae B. Virginis, Op. XVIII, Venezia, A. Vincenti, 1641 (riedizioni: Roma, L. Grignani, 1646 e ibid., G. Fei, 1668); Hymni pro vesperis totius anni quatuor & quinque vocibus ad organum concinendi, Op. XIX, Roma, L. Grignani, 1646; Poesie heroiche, morali e sacre poste in musica a una, due, tre, quattro e cinque voci, Op. XX, s. I. [ma probabilmente Roma], s. e., 1646, (contiene una composizione di Francesco Vannarelli "amico dell'autore"); Il secondo libro de' salmi che si cantano ne' vesperi di tutto l'anno, concertati a quattro voci, Op. XXI, Roma, L. Grignani, 1647. A questo elenco sono da aggiungere una muta di Salmi spezzati del Diruta", figurante in un inventario del 1657 e non identificabile nelle altre sue raccolte di salmi (Morelli, 1984, p. 138), e probabilmente una ristampa veneziana delle Messe concertate [... ] libro secondo che appare in un catalogo dell'editore A. Vincenti del 1649 (Mischiati, p. 175).
Si ha pure notizia di un fratello musicista del D., Bernardino, frate minore nel convento di S. Francesco a Gubbio, che fu maestro di cappella del duomo di questa città nel 1638 e dal settembre 1655 all'aprile 1659.
Fonti e Bibl.: Gubbio, Arch. del Duomo, ms. ILE.8-13, passim (comunicazione di d. Otello Marrani); A. Oldoini, Athenaeum augustum in quo Perusinorum scripta publice exponuntur, Perusiae 1678, p. 39; A. Sacchetti-Sassetti, La cappella musicale del duomo di Rieti, in Note d'arch. per la storia musicale, XVII (1940), pp. 148 s.; R. Sabatini, Medaglioni musicali umbri, Perugia 1968, p. 123; B. Brumana, Il fondo musicale della chiesa di S. Andrea nella Biblioteca comunale di Spello, in Esercizi arte musica spettacolo, I (1978), pp. 162, 164 s.; O. Marrani, Gubbio. La cappella musicale del duomo, Gubbio 1980, p. 11; O. Mischiati, Indici, cataloghi e avvisi degli editori e librai musicali italiani dal 1591 al 1798, Firenze 1984, ad Ind. (p. 494); A. Morelli, A. Scarlatti maestro di cappella in Roma ed alcuni suoi oratori, in Note d'archivio per la storia musicale, II (1984), pp. 136-139; A. Rapaccini, La cappella musicale della cattedrale di Narni dal 1566 al 1666, tesi di laurea, Università di Bologna, corso di laurea DAMS, a. a. 1983-84, pp. 18-67 passim; A. Morelli, Musica e musicisti in S. Agostino a Roma dal Quattrocento al Settecento, in Musica e musicisti nel Lazio, a cura di R. Lefevre - A. Morelli, Roma 1985, pp. 333 ss.; Ripertoire international des sources musicales. Einzeldrucke vor 1800, II, pp. 4A s.; XI, p. 381; R. Eitner, Quellen-Lexicon, III, pp. 208 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, V, p. 485; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 502.